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Quanti giorni a ottobre ?

La legge di stabilita' 2013 e la ricerca scientifica

Dopo i sette giorni a maggio (vedi documento del 2010) ed i tre giorni a luglio (vedi altro documento del 2012)
quanti giorni dovremo attendere stavolta per sapere la nostra sorte ?

Lucio Chiappetti - IASF Milano (INAF) - ottobre 2012


How many days in October ?

The 2013 budget law and scientific research

After the seven days in May (see 2010 document) and the three days in July (see earlier 2012 document)
how many days should we wait this time to know our destiny ?

Lucio Chiappetti - IASF Milano (INAF) - October 2012


 

Introduzione

Lo scorso luglio credevamo di essere scampati a uno spiacevole accorpamento (i rumori relativi si erano smorzati dopo tre giorni), e speravamo che la fase delle operazioni di riforma degli enti di ricerca fatte senza consultazione della comunita' scientifica ed inserite surretiziamente in disposizioni di legge d'altra natura fosse finita, come pure la pubblicazione di indiscrezioni sull'azione di questo governo (non come quello del 2010).

Ed invece al 10 ottobre rieccoci da capo ...

 

Antefatti

Gli immediati antefatti, oltre a quelli richiamati nella nota di luglio (di cui la procedura di valutazione degli enti VQR 2004-2010 e' tuttora in corso), erano

... ossia che si pensava potesse andare avanti business as usual.

Ed invece al 10 ottobre esce la voce che con la Legge di Stabilita' (come ora si chiama la Legge Finanziaria) sarebbe stata fatta una nuova riforma, e non cosa da poco, ma l'accorpamento di tutti gli enti di ricerca in uno solo !

A differenza dei documenti precedenti (2010 e 2012) questa volta val la pena di tentare una sinossi anche delle bozze ufficiose, e questo verra' fatto piu' sotto. Ma prima, almeno per il lettore che non ne ha mai sentito parlare, ricordo la frequenza dei tentativi di riforma degli enti di ricerca nella storia remota e recente.

 

Antefatti remoti


Traggo da una mia presentazione (si vedano anche le referenze ivi contenute) una lista delle principali riforme del secolo scorso.

  • 1923: fondazione del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche)
  • 1927: riordino del CNR
  • 1937: riordino del CNR
  • 1943: riordino del CNR
  • 1945-48: riordinamento del CNR
  • 1958: ordinamento delle carriere del personale degli Osservatori
  • 1963: (ri)organizzazione della ricerca scientifica in Italia
  • 1975: gli enti di ricerca nel parastato
  • 1982: riordinamento degli Osservatori e istituzione del CRA
  • 1983-86: gli enti di ricerca nel "comparto ricerca" della pubblica amministrazione
  • 1999: riordino del CNR e istituzione del primo INAF (Osservatori)
 

Antefatti recenti


Questi sono invece, leggermente in maggior dettaglio, alcuni interventi di riforma negli ultimi anni:

  • 1999: riordino del CNR e istituzione INAF e INGV ("riforma Berlinguer")
  • 2003: riordino degli enti di ricerca CNR, INAF, ASI ("riforma Moratti")
  • 2007: delega al governo per il riordino degli enti di ricerca ("riforma Mussi")
  • 2009: attuazione della delega ("riforma Gelmini")
  • 2010: soppressioni e incorporazioni di alcuni enti nella manovra finanziaria
  • 2011: entrano in vigore gli statuti degli enti riformati
  • 2012: gli enti sono sottoposti alla valutazione VQR 2004-2010
  • 2012: altre soppressioni e incorporazioni effettuate o ventilate (qui e nel documento presente)
 

Una sinossi diacronica

Contrariamente a quanto fatto in passato, questa volta prendo in considerazione non solo il testo di legge presentato al Parlamento (e l'iter successivo) ma anche le varie bozze circolate sulla stampa e sul web, e ne tento un confronto sinottico. Potrebbe servire a capire le intenzioni degli estensori o dell'estensore.

Vado a confrontare la bozza del Sole 24 ore, quella in 5 articoli sul blog INFN, quella "praticamente finale" e la versione sul sito del Governo.
In realta' il confronto e' tra tre item, in quanto la bozza finale distribuita col comunicato 12 e' identica a quella sul blog INFN.


itemSole 24 orebozza finalesito Governo
accorpamenti 15 commi sono dedicati all'accorpamento di 10 dei 12 enti vigilati dal MIUR (tutti salvo ASI e AREA) piu' l'ISFOL in un "nuovo CNR" (Centro Nazionale delle Ricerche invece che Consiglio) , con un Presidente e 1 CdA di 4 consiglieri (che dovranno fare il nuovo statuto) 7 commi indicati sotto l'art. 1 sono dedicati alla Consulta dei Presidenti di 11 dei 12 enti vigilati dal MIUR (manca AREA) che dovra' provvedere a una proposta di revisione organizzativa entro il 31 gennaio 2013, nel rispetto dell'identita' storica, l'attuale denominazione nonche' l'autonomia scientifica e budgetaria Sono i primi 7 commi dell'art. 11 della legge di stabilita' invariati con la eccezione del comma 6 che sancisce che con regolamenti ministeriali gli enti ... sono riordinati, trasformati o soppressi nel rispetto dei criteri direttivi di cui ai precedenti commi (il che va in conflitto con il rispetto dell'identita' storica ecc.)
agenzia trasferimento tecnologico altri 15 commi sono dedicati alla nuova Agenzia per il trasferimento tecnologico, che incorpora anche due enti di ricerca (ENEA e ISPRA). Tale agenzia ha un Direttore Generale e un Comitato di Indirizzo di 3 membri. non presente non presente
agenzia finanziamento altri 14 commi sono dedicati alla nuova Agenzia per il finanziamento della ricerca europea ed internazionale, che incorpora anche l'ASI (ente vigilato dal MIUR). Anche tale agenzia ha un Direttore Generale e un Comitato di Indirizzo di 3 membri. non presente non presente
consorzi Il comma 45 riguarda AREA (che formalmente e' un ente vigilato dal MIUR nonostante sia un consorzio)
Il comma 47 detta norme generali per consorzi, societa' ed organismi partecipati (questo testo viene propagato alle stesure successive)
Norme generali molto simili restano come comma 1 art. 2 e' ora il comma 8
aspettative Il comma 49 detta norme per le aspettative o la collocazione fuori ruolo del personale con posizioni di vertice Un testo molto simile resta come art. 3 e' ora il comma 9
abilitazione I commi 51-52 introducono la abilitazione nazionale, analoga a quella universitaria, per i ricercatori e tecnologi degli enti di ricerca Un testo molto simile resta come art. 4. Al primo comma viene aggiunto ferme restando le modalita' di accesso ai singoli livelli per concorso pubblico per il personale a tempo indeterminato sono ora i commi 10-11
disposizioni finali 3 commi numerati 1-3 dopo il comma 52 dispongono piccole variazioni a leggi vigenti, tra cui la nomina di 2 dei 7 (ma dato che si parla di altri 4, 2+4 e' diverso da 7) dei membri del consiglio scientifico da parte del Comitato Nazionale dei Garanti della Ricerca Quasi tutti i punti restano come commi dell'art. 5 (tranne la soppressione del controllo ministeriale sui regolamenti, che quindi rimane come ora).
Al punto sui consigli scientifici (di sei membri), viene introdotto che a presiederli sia il presidente dell'ente.
Rimane solo il comma (ora 12) sul PNR, e dei commi che modificano il DL 213 2009 ("riforma Gelmini") solo quello (ora 13) sui consigli scientifici
La clausola sui non nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, che nelle varie bozze veniva ripetuta in piu' punti resta come unico e conclusivo comma 14 nel testo governativo

A parte la curiosita' per cui nella bozza del Sole 24 Ore si parlava di possibility di rinnovo e delle society a prevalente partecipazione (che uno degli estensori non fosse di madrelingua italiana ?) si nota quanto segue:

 

Dall'annuncio alla realta'

A questo punto si puo' abbandonare il confronto accademico tra le presunte intenzioni degli anonimi estensori ministeriali delle bozze di legge, e concentrarsi su quella presentata al Parlamento, su quella che verra' approvata e sulle vicende successive.
Appare infatti evidente che la Consulta dei Presidenti degli enti (si spera con il supporto del personale degli stessi) dovra' fare delle proprie proposte di razionalizzazione, cercando di contenere i danni e sfruttare al meglio le opportunita'.

 

L'iter parlamentare

Il provvedimento e' stato registrato alla Camera dei Deputati come AC 5534 (PDF, oppure in HTML) e l'iter puo' essere seguito sul sito della Camera

La Commissione Bilancio nella seduta del 17 ottobre segnala come una serie di norme non trovino collocazione adeguata nella legge di stabilita', e tra questo l'art. 11 che ha "carattere ordinamentale", e pertanto l'iter ha una conclusione anomala per stralcio deliberato il 18 ottobre 2012.
La legge di stabilita' vera e propria prosegue come AC 5534-bis, mentre tra i testi stralciati quello derivante dall'art. 11 e' AC 5534-quinquies decies

watch this space
 

Quali sono gli enti di ricerca ?

Sinceramente non mi e' chiaro perche' ci sia tutta questa enfasi su una razionalizzazione ed accorpamento degli enti di ricerca vigilati dal MIUR, quando e' semmai la situazione globale di tutti gli enti di ricerca ad essere confusa.

Infatti una buona domanda e' quali e quanti sono gli enti di ricerca. E non e' facile darvi una risposta con tutta la buona volonta'. Infatti

Se una razionalizzazione importante deve essere fatta, mi pare che questa riguardi piu' gli altri enti di ricerca, che i 12 vigilati dal MIUR, per cui potrebbero bastare solo pochi semplici interventi concentrati in casi particolari.

 

Un approccio propositivo

L'articolo di Sirilli su ROARS ha gia' cercato di fare i conti sui possibili risparmi (limitati, ma nonostante tutto "di immagine") dovuti alla riduzione del numero di presidenti e consiglieri di amministrazioni in caso di accorpamento degli enti. Pertanto non tentero' calcoli analoghi, rimandando a tale articolo.

Provo invece a dare un quadro sinottico di alcune altre caratteristiche dei 12 enti vigilati dal MIUR (elencati in ordine decrescente di finanziamenti 2011 secondo il sito MIUR).

se qualcuno ha a disposizione dati piu' precisi per completare quelli mancanti e' pregato di farmelo sapere che aggiornero' la tabella

ente
(disciplina)
personale su tutte le sedi personale sede centrale strutture3 fonti
totale1 ricercatori2 totale1 ricercatori2
CNR
multidisciplinare
7748
=6600+8484
4479
=3895+5844
608
=485+1234
141
=(7+81)+(1+52)4
107 (+242) in 64 (7)4 sito e annuario
ASI
agenzia spaziale
224
=187+37
125
=(0+94)+(0+31)
?? ?? 4 in 3 (1) sito+PTA
INFN
fisica particelle
1977
=1864+113
902
=(573+230)+(57+42)
?? ?? 25(+11) in 19 sito +PTA
INAF
astrofisica
1063
=978+85
635
=(445+125)+(40+25)
69
=59+9
15
=(0+14)+(0+1)
18 (+7) in 12 (4) anagrafica
INGV
scienze della Terra
800 ?? ?? ?? 12(+17) in 7 sito+FAQ
INRIM
metrologia
228 107 ?? ?? 1(+4) in 2 brochure
OGS
oceanografia
294 ? ?? ?? ?? 1 elenco
SZN "A.Dohrn"
zoologia marina
86? 48? 86? 48? 1(+2) in 1 (1) sito
AREA
consorzio
non ha personale proprio trattandosi di un consorzio di enti 1 sito
INDAM
matematica
11 0 ? 10 0 ? 2 sito
Museo Fermi
fisica
5 2
=1+1
5 2
=1+1
1 sito
IISG
scienze umane
8 0 ? 8 0 ? 1 sito
nota 1: personale strutturato, escluso assegnisti ecc., indicato come totale e separatamente come personale a tempo indeterminato e determinato nella forma TI+TD
nota 2: personale nei ruoli di ricercatori (R) e tecnologi (T), indicato come totale, e separatemente nella forma R+T, dove a sua volta sia R che T puo' essere indicato come TI+TD come sopra
nota 3: nella forma ns(+nd) in nc(+na) dove il primo numero ns e' il numero di strutture territoriali (sezioni, istituti, laboratori come siano denominati), a cui vanno sommate nd sedi staccate. Tali strutture possono trovarsi in nc citta' od aree geografiche (di cui na sono aree geografiche ampie). Sono considerate solo le sedi sul territorio nazionale.
P.es. nel caso INAF vi sono al momento 18 strutture, di cui 1 (Brera) su 2 sedi (Milano e Merate) e varie sedi staccate osservative (Noto, Serra La Nave, SRT, Loiano, Medicina, Asiago). Le strutture si trovano in 12 citta' od aree geografiche di cui alcune estese (Lombardia, Sicilia, Sardegna ed area romana)
nota 4: I dati complessivi del personale per il CNR si riferiscono alle statistiche 2010 riportate sul sito annuario; quelli per la amministrazione centrale sono stati ricavando sommando i valori correnti nell'annuario per i vari uffici della Amministrazione Centrale Roma. Per le strutture il numero di istituti e' preso dal sito principale, mentre il numero di localita' e sedi dal sito annuario (sottraendo dal totale di 349 sedi, che siano sezioni, sedi staccate o universitarie, quello degli istituti si deduce quello delle sedi distaccate nd)

Appare evidente da quanto sopra che gia' natura e caratteristiche degli "enti" vigilati dal MIUR e' alquanto eterogenea:

  • Alcuni enti sono molto piccoli, con una unica sede, e a volte con un numero limitato di personale di ricerca, fungendo piu' da agenzia di supporto per la ricerca universitaria.
    A volte hanno una storia "ad personam": e' curioso notare come alcuni casi risalgano al ventennio fascista, e da allora furono tenuti "fuori" dal CNR che pure il regime vedeva come "supremo consiglio tecnico dello Stato", quali l'INDAM intitolato al matematico fascista Severi, l'IISG fondato dal filosofo fascista Gentile, e l'Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris (solo recentemente trasformato nell'INRIM assorbendo un istituto CNR) fondato negli anni '30 dall'ammiraglio Vallauri (che fondo' anche un ente di ricerca tuttora della Difesa e che fu presidente CNR negli anni '40).
    Apparirebbe ovvio che tali piccoli enti divengano istituti o uffici di un ente maggiore (p.es. il CNR, o l'INFN nel caso del Museo Fermi)
  • Altri "enti" sono del tutto anomali, quali l'AREA di Trieste che e' un consorzio di enti, e l'ASI che e' una agenzia di finanziamento.
    in questo caso andrebbe previsto un riordino particolare (non era totalmente insensata l'incorporazione dell'ASI in una agenzia generale, meglio sarebbe se con particolare riguardo (a) ai programmi internazionali ESA etc. (b) al programma obbligatorio scientifico, prevalentemente astrofisico, che potrebbe passare all'INAF.

  • Vi sono poi tre enti di dimensioni ottimali, monodisciplinari, con una articolazione interna chiara in diverse strutture sul territorio nazionale, ossia INFN, INAF e INGV che andrebbero lasciati tranquilli

  • In testa all'elenco vi e' invece un ente multidisciplinare di grandi (eccessive ?) dimensioni con una organizzazione territoriale confusa, (istituti "nazionali" divisi in sezioni, con sedi staccate e nuclei presso le universita') che deriva dalle stratificazioni storiche di diverse riforme (l'accorpamento dei precedenti Istituti monosede come sezioni, i vecchi Centri universitari, l'accorpamento dell'INFM). Personalmente favorirei uno splitting in istituti nazionali monodisciplinari.
  • Vi sono poi i casi intermedi di tre enti sostanzialmente monosede (OGS, INRIM e Stazione Zoologica), che hanno una dimensione superiore (o prossima al limite superiore) delle tipiche strutture maggiori (vuoi del CNR, vuoi di INFN, INAF o INGV).
    Per questi si potrebbe considerare sia la incorporazione come istituto in un ente maggiore che il mantenimento a situazione invariata

  • Si noti inoltre come storicamente gli enti di ricerca italiani si sono evoluti piu' per gemmazione che per incorporazione. Cliccando sulla figura sottostante si ha accesso a un PDF animato (la presentazione completa da cui e' estratta tale slide e' disponibile altrove).

  • Come commento generale si notino quei casi particolari (ASI o sedi centrali di altri enti) in cui il personale classificato come "ricercatori e tecnologi" e' composto quasi totalmente da tecnologi ... in molti casi probabilmente i c.d. "tecnologi amministrativi" (ossia personale laureato non inquadrato come dirigente), che andrebbero considerati personale amministrativo.

Quindi una prima parte dell'approccio propositivo sarebbe quello di definire una dimensione ottimale di ente di ricerca tipicamente monodisciplinare e distribuito sul territorio nazionale, lasciare intatti quelli che gia' vi corrispondono, e uniformare gli altri a tale modello

Una seconda parte potrebbe ricuperare l'agenzia di finanziamento, ma la materia e' delicata e va considerata con attenzione in numerosi dettagli.

Una terza parte riguarda l'abilitazione nazionale, di cui si e' parlato piu' sopra evidenziando alcune aree che richiedono cautela.

Il comma 3 dell'art. 11 stralciato elenca alcuni punti orientati al risparmio nello stile della spending review:

  • razionalizzazione delle sedi
    in molti casi questo puo' essere un falso problema in quanto una sede in comodato presso un altro ente o sito del demanio non costituisce un costo addizionale (questo puo' riguardare anche quei piccolissimi gruppi di 1-5 unita' di personale distaccate presso una universita'). D'altra parte in molti casi dove una reale razionalizzazione puo' essere utile (cfr. alcuni esempi ben noti entro INAF) essa non puo' essere ottenuta a costo zero (richiede un investimento iniziale, poi forse ci saranno dei risparmi)
    Si noti infine che nelle citta' con la maggior concentrazione di istituti CNR questi sono gia' spesso co-locati (a volte anche con istituti di altri enti) nelle Aree di Ricerca (e si noti anche come queste non siano sempre dei fulmini di efficienza)
  • acquisti coordinati tramite la CONSIP
    di fatto qui non c'e' nulla di nuovo, queste cose si fanno gia' ... salvo che la CONSIP e' stata pensata per gli acquisti di cancelleria di un ministero, non e' detto che sia adeguata per i computer necessari in un istituto di ricerca o per la componentistica elettronica ...
  • integrazione e gestione unitaria dei sistemi informativi
    anche qui non si comprende cosa ci sia di nuovo. L'intera rete della ricerca (in particolare la rete a lunga distanza) si appoggia da sempre al GARR, la registrazione dei dominii nei DNS degli enti e delle loro strutture e' ben organizzata (anzi e' storicamente nata entro il CNR) e coordinata, e non si capisce quale altro vantaggio ci possa essere, che so, avendo un unico system manager condiviso tra piu' istituti (cosa che gia' capita nella pratica per i piccoli istituti)
  • gestione integrata delle biblioteche
    anche qui non si comprende bene a cosa ci si riferisce. Se l'idea fosse di poter negoziare da una posizione di forza con gli editori per avere abbonamenti alle riviste scientifiche a prezzi favorevoli, un accesso aperto, o quanto meno un accesso elettronico condiviso per tutti gli enti, questa sarebbe sicuramente una buona cosa. Gia' ora p.es. entro INAF con una gestione unitaria degli abbonamenti (e privilegiando l'online al cartaceo) tra tutte le strutture si sono potuti avere degli apprezzabili risparmi.
    Ma se l'idea fosse banalmente di risparmiare sullo spazio per l'immagazzinamento dei libri costringendo tutti gli istituti a depositare i propri volumi in una biblioteca centrale, questo sarebbe una ennesima applicazione delle leggi di Cipolla. Dato che i libri necessari a un istituto di astrofisica o a uno di botanica sono chiaramente quasi tutti diversi, e non serve a nulla averli chiusi in una biblioteca che magari resta aperta dalle 9 alle 17 dei giorni feriali ... quando e' noto che i ricercatori sono al lavoro anche alle 8 di sera o il sabato e la domenica.
  • coordinamento delle relazione internazionali
    Qui indubbiamente sarebbe utile p.es. avere un valido ufficio di supporto per le relazione con l'Unione Europea, e semmai non si comprende bene perche' si parlo solo di coordinamento e non di una struttura unitaria (a meno che non si voglia prendere atto del fatto che, per dire, INAF puo' avere necessita' di relazioni con ESA o ESO, mentre INFN con il CERN, ecc.)

Non si comprende come mai non si voglia spingere oltre questa tendenza al risparmio. Saro' ingenuo ma non ho mai capito come mai per fare "paghe e contributi" al personale di un ente di ricerca serva cosi' tanto personale amministrativo e non basti un software sostanzialmente automatico. E neppure perche' per emettere un bando di concorso serva cosi' tanto tempo, e perche' ogni ente debba farlo in modi diversi, a volte addirittura decentrando presso le varie sedi la pubblicizzazione dei bandi
Si potrebbe pertanto proporre una agenzia o servizio unificato di supporto amministrativo per tutti gli enti di ricerca che dovrebbe occuparsi di tutte quelle attivita' standard.
In questo modo si potrebbe gradualmente ridurre (con un blocco selettivo del turnover) il personale amministrativo "generale" (a favore invece del personale tecnico di supporto alla ricerca, o del personale amministrativo locale pure di supporto alla ricerca, ai ricercatori e ai progetti).

Venendo all'argomento principe delle pretese riduzioni di costo, ossia agli organi degli enti ed agli emolumenti dei loro membri, difficilmente si potra' risparmiare sui revisori dei conti e cosi' pure sui presidenti degli enti (considerando che un presidente deve in genere trasferirsi in una altra citta', deve necessariamente percepire una indennita' che gli consenta di mantenere due abitazioni ... l'alternativa sarebbe di avere un ufficio di presidenza itinerante presso l'istituto d'origine del presidente pro tempore, che non costerebbe meno).
E' possibile pero' ottenere un risparmio sui membri del consiglio di amministrazione, da una parte prevedendo che tale incarico sia affidato regolarmente a membri interni (dipendenti o associati all'ente) e che sia onorario (fatto salvo il costo del rimborso delle spese di missione), dall'altra rinunciando al mantra della separazione tra le funzioni di consiglio di amministrazione e di consiglio scientifico, prevedendo un unico consiglio scientifico e di amministrazione (o l'attribuzione delle funzioni di consiglio di amministrazione a un subset esecutivo del consiglio scientifico).

Fermo restando che sono condizioni irrinunciabili la autonomia statutaria di ogni ente e la specificita' disciplinare degli stessi, si potrebbe pensare pero' a qualche forma di coordinamento regolamentare.

La stesura delle norme comuni potrebbe essere responsabilita' della consulta dei presidenti, eventualmente allargata a un rappresentante del personale per ente oppure demandata a una commissione adhoc da essi nominata, e/o con una fase di consultazione obbligatoria del personale di ricerca.

 

Conclusioni

Mentre e' chiaro che l'inserimento delle norme sul riordino degli enti nella legge di stabilita' era irrituale, appare altrettanto chiara una volonta' del Governo e/o del Ministro di procedere in qualche modo. E' pertanto importante che la comunita' scientifica tenga gli occhi aperti e sia disposta a intervenire in modo anche propositivo e costruttivo per difendere i propri legittimi interessi.  

Disclaimer

Le opinioni espresse in questo documento sono quelle dell'autore e non impegnano ne' rappresentano le opinioni ufficiali dello IASF Milano o dell'INAF

 

Introduction

Last July we thought we survived an unpleasant merging attempt (related rumours quenched after three days), and we hoped the era of reform attempt of research organizations, made without consultation of the scientific community, and surreptitiously inserted in law norms of other nature, was over, as well as the publication of leaks and rumours on the action of the present Cabinet (not like the 2010 one).

Instead here we go again on October 10 ...

 

Antefacts

The immediate antefacts, beyond those recalled in the July note (among which the evalutation procedure of the research organizations VQR 2004-2010 is still in progress), are

... i.e. everybody thought we could go on with business as usual.

And instead on October 10 there are rumours that the Stability Law (the current name of the Budget Law) would contain a new reform, not a marginal one, but the merging of all research organizations into a single one !

Unlike my previous documents (2010 and 2012) this time it is worth to attempt a synopsis also of unofficial drafts, which will be done further below. But beofre, at least for the unknowledgeable reader, I remind the frequency of the attempts of reform of research organizations in remote and recent history.

 

Remote antefacts


I extract from a presentation of mine (see also references therein) a list of the main reforms in last century.

  • 1923: establishment of CNR (National Research Council)
  • 1927: reordering of CNR
  • 1937: reordering of CNR
  • 1943: reordering of CNR
  • 1945-48: further reordering of CNR
  • 1958: ordering of the careers of Observatories' staff
  • 1963: (re)organization of scientific research in Italy
  • 1975: research organizations enter "parastato"
  • 1982: reordering of Observatories and establishement if CRA (Astronomical Research Council)
  • 1983-86: research organizations enter the "research compartment" of public administration
  • 1999: reordering of CNR and initial establishment of INAF (Observatories only)
 

Recent antefacts


These are instead, with a somewhat larger details, some reform actions in the last years:

  • 1999: reordering of CNR and establishment of INAF and INGV ("Berlinguer reform")
  • 2003: reordering of CNR, INAF, ASI ("Moratti reform")
  • 2007: delegation to the Cabinet for reordering of research organizations ("Mussi reform")
  • 2009: implementation of the delegation ("Gelmini reform")
  • 2010: suppression and merging of some organizations in the budget manoeuvre
  • 2011: the statutes of reformed organizations begin their validity
  • 2012: organizations submitted to evaluation procedure VQR 2004-2010
  • 2012: more suppressions and merging done or announced (here and in present document)
 

A diachronic synopsis

Unlike what done in the past, this time I take into account not only the bill submitted to the Parliament (and the subsequent iter) but also the various drafts circulated on the press and on the web, and I attempt a synoptic comparison. This might be useful to understand the intents of the author/s.

I proceed with the comparison of the Sole 24 ore draft, the 5-article draft from the INFN blog, the "virtually final draft" and the version on the Government website.
The actual comparison is amoung three items, since the final draft attached to memo 12 is identical to the one on the INFN blog.


itemSole 24 orefinal draftGovernment site
mergings 15 catches deal with the merging of 10 out of 12 organization under the surveillance of MIUR (all except ASI and AREA) plus ISFOL into a "new CNR" (National Research Centre instead of Council) , with a President and one Administration Board of 4 members (which should prepare the new statute) 7 catches included in art. 1 deal with the Consultative Council of the Presidents of 11 out of 12 organizatinons under the surveillance of MIUR (AREA is missing). Such a body shall prepare a proposal for organizational revision within 31 January 2013, respecting the historical identity, the present denomination as well as the scientific and budget autonomy of the research organizations The first 7 catches of art. 11 of the stability law are unchanged, with the exception of catch 6 which states that ministerial regulations will dispose that research organizations ... are reordered, transformed or suppressed respecting the directives in the previous catches (which conflicts with the respect of historical identity etc.)
technology transfer agency further 15 catches are dedicated to the new Agency for technology transfer, incorporating also two research organizations (ENEA and ISPRA). Such agency has a Director General and a Comitato di Indirizzo (regulating committee) of 3 members. missing missing
funding agency further 14 catches are dedicated to the new Agency for funding of european and international research, incorporating also ASI (presently under surveillance of MIUR). Also such agency has a Director General and a Comitato di Indirizzo of 3 members. missing missing
consortia Catch 45 concerns AREA (formallly an organization under MIUR surveillance, although it is a consortium)
Catch 47 gives general rules for consortia, companies and partecipated bodies (such text is propagated to further versions)
General norms, very similar, remain as catch 1 art. 2 now in catch 8
leave of absence Catch 49 gives rules for leave of absence (or alike) for staff in top positions A very similar text reamins as art. 3 now in catch 9
habilitation Catches 51-52 introduce the national scientific habilitation, analogous to the one recently introduces for universities, also for research and technological staff of research organizations A similar text remains as art. 4, adding to first catch the modalities of access to the individual level via public contest for permanent staff are unchanged now in catches 10-11
final dispositions 3 catches numbered 1-3 after catch 52 deal with little variations to existing laws, among whcih the nomination of 2 out of 7 (but since the text says "other 4" 2+4 is not equal to 7) of the members of the scientific councils by the National Committee of Guarantors of Research Almost all items remain as catches of art. 5 (except the suppression of ministerial control on regulations, which therefore remains as it is now).
In the catch on scientific councils (with six members), it is stated that they shall be chaired by the president of the respective organization.
Only catch (now 12) about PNR reamins, and of the catches modifying DL 213 2009 ("Gelmini reform") only the one (now 13) on scientific councils
The clause on no new or greater amounts charged to public finance, which in the drafts was repeated here and there, remains as as only and final catch 14 in the government text

Besides the curious fact that the Sole 24 Ore draft talked of possibility di rinnovo and of society a prevalente partecipazione (with English endings in Italian, maybe one of the authors was not of italian mother tongue ?) one notes what follows:

 

From announcement to reality

Now we can stop with an academic comparison among the presumed intents of the unknown ministerial editors of the law drafts, and concentrate on the version submitted to the Parliament, the one to be approved and to subsequent developments.
It is in fact clear that the Consultative Council of Presidents (hopefully with the support of the scientific staff of the organizations) will have to make their own proposals of rationalization, trying to contain damages and exploit best opportunities.

 

Parliamentary iter

The bill has been filed at the Chamber of Deputies as AC 5534 (PDF, or in HTML). Its iter can be followed on the Parliament web site

The Budget Committee in its session of October 17 has noted that several norms do not adequately fit into the stability law, among which art. 11 which is an "ordering norm", and therefore the iter had an anomalous conclusion by excerpt deliberated on 18 october 2012.
The actual stability law continues as 5534-bis, while among excerpted text the bill originating from art. 11 is AC 5534-quinquies decies

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Which are the research institutions ?

Frankly speaking, it is not clear to me why there is such an emphasis on rationalization and merging of the research organizations under MIUR surveillance, while it is rather the global situation of all other research organizations to be confused.

A good question is in fact which and how many are the research organisations. Despite good will an answer is not easy. In fact

If an important rationalization has to be done, I think it should concern more the other research organizations, rather than the 12 under MIUR surveillance. For the latter only few simple interventions concentrated in particular cases might suffice.

 

A propositive approach

The document by Sirilli on ROARS has already attempted an accounting of possible savings (limited in amount, but after all "showing an image") due to the decrease of the number of presidents and members of the administration boards in case of merging of institutions. Therefore I would not attempt similar computations, please refer to the Sirilli paper.

I try instead to give a synoptic summary of some other characteristics of the 12 organizations under MIUR surveillance (listed in decreasing order of funding for 2011 according to the MIUR site).

if anybody has more accurate date available, useful to complete missing values, please let me know so that I can update the table

organization
(discipline)
staff in all seats staff in headquarter seats3 sources
total1 researchers2 total1 researchers2
CNR
multidisciplinary
7748
=6600+8484
4479
=3895+5844
608
=485+1234
141
=(7+81)+(1+52)4
107 (+242) in 64 (7)4 site and yearbook
ASI
space agency
224
=187+37
125
=(0+94)+(0+31)
?? ?? 4 in 3 (1) site+PTA
INFN
particle physics
1977
=1864+113
902
=(573+230)+(57+42)
?? ?? 25(+11) in 19 site +PTA
INAF
astrophysics
1063
=978+85
635
=(445+125)+(40+25)
69
=59+9
15
=(0+14)+(0+1)
18 (+7) in 12 (4) registry
INGV
Earth sciences
800 ?? ?? ?? 12(+17) in 7 site+FAQ
INRIM
metrology
228 107 ?? ?? 1(+4) in 2 brochure
OGS
oceanography
294 ? ?? ?? ?? 1 directory
SZN "A.Dohrn"
sea zoology
86? 48? 86? 48? 1(+2) in 1 (1) site
AREA
consortium
being a consortium of organizations has no own staff 1 site
INDAM
mathematics
11 0 ? 10 0 ? 2 site
Museo Fermi
physics
5 2
=1+1
5 2
=1+1
1 site
IISG
human sciences
8 0 ? 8 0 ? 1 site
note 1: regular contract staff, excluding post-docs etc., given as total amount and separately as permanent and temporary staff in the form perm+temp
note 2: staff classified as researchers (R) and technologists (T), given as total amount, and separately in the form R+T, where on its turn both R and T may be indicated as perm+temp as above
note 3: in the form ns(+nd) in nc(+na) where the former number ns is the number of territorial structures (sections, institutes, laboratories or whichever denomination), to which one shall add nd detached seats. Such structures may be located in nc cities or geographical areas (of which na are wide geographical areas). Only establishments on the national territory are considered (i.e. not abroad).
E.g. in the INAF case there are presently 18 structures, of which 1 (Brera) with 2 seats (Milano and Merate), plus several detached observational seats (Noto, Serra La Nave, SRT, Loiano, Medicina, Asiago). Structures are located in 12 cities or geographical areas of which some extended (Lombardy, Sicily, Sardinia and Roman area)
note 4: Overall data for CNR staff derived from the statistics for 2010 reported on the yearbook site; data for headquarter have been obtained adding current values in the yearbook for the offices indicated as Amministrazione Centrale Roma. Concerning structures the number of institutes is taken from the main site, while the number of places and seats from the yearbook site (subtracting from the total of 349 seats, inclusive of sections, detached seats or seats hosted at universities, the number of institute headquarters, one can infer the number nd)

From the above tale is apparent that the nature and characteristics of the "institutions" under MIUR surveillance is rather heterogeneous:

  • Some institutions are very small, with a single seat, and often with a limited number of research staff. They act more as a support agency for university research.
    Sometimes they have an "ad personam" history: it is curious to note now some institutions date to the fascist regime, in which epoch they were kept "outside" CNR, despite the fact the regime considered CNR as "supreme technical council of the State"; it is the case of INDAM dedicated to the fascist mathematician Severi, or of IISG founded by the fascist philosopher Gentile, or of the Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris (only recently renamed INRIM incorportating one CNR institute) founded in the '30s by admiral Vallauri (who founded also a research institute for the Defense and who was CNR president in the '40s).
    It should be obvious if such small organization become institutes or offices of a larger organization (e.g. CNR, or INFN in the case of Museo Fermi)
  • Other "institutions" are at all anomalous, like AREA in Trieste which is a consortium of other organizations, or ASI which is a funding agency.
    In such cases a particular form of rearrangement should be necessary (the incorporation of ASI in a general agency was not deprived of sense, even better giving particular regard (a) to international programs like ESA etc. (b) to the scientific compulsory program, mainly in astrophysics, which could be transferred to INAF.

  • Then there are three institutions of optimal size, monodisciplinary, with a clear articulation in internal structures on the entire national territory, that is INFN, INAF and INGV which should be left alone

  • At the top of the list there is instead a multidisciplinary institution of large (excessive ?) size with a confuse territorial arrangement ("national" institutes divided in sections, with detached seats or nuclei located in universities) deriving from historical layers of different past reforms (the merging of previous single-seat Institutes as sections, the old university Centres, the incorporation of INFM). Personally I favour a splitting in nationwide monodisciplinary institutions.
  • Then there are intermediate cases of three (essentially single-seat) institutions (OGS, INRIM and Zoological Station), which have a larger size (or a size close to the upper bound of the size) of typical major structures (like CNR or INAF institutes, or INFN or INGV sections).
    For them one might considerar both incorporation as institute in a larger organization or maintenance of the current situation

  • Historically one should note that italian research institutions evolved more by gemmation than by incorporation. Clicking on the figure below one can access an animated PDF (the full presentation from which such slide is derived, is available elsewhere).

  • As a general comment, note some particular cases (ASI or the headquarters of some institutions) where staff classified as research staff ("researchers and technologists") is almost totally composed by technologists ... in many cases probably the so-called "administrative technologists" (i.e. graduated staff not classified as administrative managers), which should be counted as administrative staff.

So a first part of the propositive approach would be to define an optimal-size research organization, tipically monodisciplinary and distributed on the national territory, leaving alone the organizations already matching such model, while rendering the other ones uniform and consistent with such model.

A second part could recover the funding agency, but such matter is delicate and should be considered carefully in its several details.

A third part concerns national habilitation, which was mentioned further above, hilighting areas worth of a cautious approach.

Catch 3 of art. 11 in the original bill lists some saving-oriented items in the spending review style:

  • rationalization of seats
    in many cases this can be a false problem since a site hosted for free at another institution or in a state-owned building does not represent an additional expense (this may cover also the cases of the very small groups of 1-5 staff units detached in an university). On the other hand in many cases where a true rationalization can be useful (compare some well-known examples within INAF) it cannot be obtained at no cost (it requires an initial investment, only later one can perhaps have savings)
    Finally note that in cities with the largest number of CNR institutes, these are often already co-located (sometimes also with institutes belonging to other organizations) within Research Areas (... and these are not always excellent for what concerns efficiency)
  • coordinated buy through CONSIP
    this is nothing new, these things are already done ... but remember that CONSIP was thought for centralised bulk acquisition of items like stationery for a ministry, not necessarily adequate for the kind of computers needed for a research institute or for electronic components ...
  • integration and unitary management of information systems
    here too it is unclear if there is anything new. The entire research network (in particular the long distance one) is since ever managed by GARR, registration of domains in the DNS of institutions and their structures is well organized (actually it was historically born within CNR) and coordinated, so we do not understand what further advantage might be gained, e.g. having a single system manager shared among many institutes (which is already standard practice for small institutes)
  • integrated management of libraries
    here too it is unclear what they mean. A good thing would be if the idea is e.g. to negotiate from a strong position with publishers to have subscriptions to scientific journals at favourable prices, an open access, or at least a shared electronic access for all institutions. Even now within INAF the unitary management of journal subscriptions (privileging online to printed subscriptions) among all structures gave appreciable savings.
    If instead the idea is trivially to save space for storage of books, obliging all institutes to deposite their own volumes in a central library, this will be just yet another application of Cipolla's laws. Since the books needed by an astrophysics institute or a botany one are clearly almost all different, it is only a nuisance to keep them closed in a library perhaps open 9 to 17 and Mon to Fri ... when everybody knows scientists work also at 8 in the evening or on Saturdays and Sundays.
  • coordination of international affairs
    Undoubtedly it would be very useful to have e.g. a valid support office for liaisons with European Union, so why talk only of coordination and not of a dedicated unitary office (unlike one is correctly considering that, e.g. INAF needs liaisons with ESA or ESO, while INFN with CERN, etc.)

Also I do not understand why this trend to saving is not brought further forward. I would be naive, but I never understood why to make the "payroll" for the staff of a research institution one needs a lot of administrative staff instead of an essentially automatic piece of software. Nor why one needs such a long time to issue a vacancy announcement for a job, and why each institution does it in different ways, sometimes even with the publication of the announcements decentrated to the local seats.
A reasonable proposal would be an unified agency or service for administrative support for all research organizations which could take over all sorts of standard bureaucratic activities.
This way it would be possible to gradually reduce (with a selective block of turnover) the "general" administrative staff (in favour instead of technical staff needed for support to research, or to local administrative staff also acting as support to research, researchers and projects).

Coming to the main argument of the pretended cost savings, i.e. to the organisms of the institutions and to the emoluments of their members, it would be difficult to cut on accounting auditors as well as on organization presidents (considering that a president must usually move to another city, and necessarily receive an allowance allowing to mantain two homes ... the alternative would be an itinerating president office relocated to the institute of origin of the president pro tempore, which would not cost less).
It is however possile to obtain a saving on the members of the administration board, on one hand with the provision that such charge is assigned exclusively to internal members (staff or associated of the institution) and be honorary (except only the refund of travel expenses), on the other hand renouncing to the mantra of function separation between administration board and scientific council, having a single scientific and administration council (or attributing the functions of administration board to an executive subset of the scientific council).

While considering as non renounciable conditions the statutory autonomy of each organization and the disciplinary specific characteristics of each of them, it would be possible to consider some form of coordination for common rules and regulations.

The common regulations could be prepared under the responsibility of the consultative council of presidents, perhaps extended to a representative of the staff for each organization or deferred to an adhoc committee nominated by the presidents, and/or with a stage of compulsory consultation of the research staff.

 

Conclusions

While it is clear that the insertion of norms about a reform of research organizations in the stability law was irritual, it is equally clear there is a will of the Government and/or the Minister to proceed anyhow. It is therefore important that the scientific coomunity keep eyes open, and be available to raise constructed proposals to defend our own legitimate interests.  

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Opinions expressed herein are the author's own and do not represent a commitment by, nor are official opinions of, IASF Milano or INAF

































































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