Rieccoci di nuovo ! Oggi 4 luglio 2012 ... la stampa riporta che la spending review del nuovo Governo vuole nuovamente rimescolare e sopprimere gli enti di ricerca Aggiornamento al 24 agosto ora disponibile ! |
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La manovra finanziaria e la ricerca scientifica
Lucio Chiappetti - IASF Milano (INAF) - luglio 2010
Here we go again ! Today 4 July 2012 ... the press tells that the spending review of the new Government again intends to reshuffle and suppress research institutions Update to August 24 now available ! |
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Spending cuts and scientific research in Italy
Lucio Chiappetti - IASF Milano (INAF) - July 2010
Veniamo ora al triviale: quanto costa il refrattore che desideri ?
Let's now come to trivialities: what's the cost of the refractor you wish ?
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Quintino Sella, di formazione professore di matematica e mineralogia, fu Ministro delle Finanze del Regno d'Italia per 3 volte tra il 1862 e il 1873 Quintino Sella, by education professor of mathematics and mineralogy, was Minister of Finances of the Kingdom of Italy for 3 times between 1862 and 1873. |
Dalla lettera di Quintino Sella a Giovanni Virginio Schiaparelli, 5 maggio 1861 (AOB, Corrispondenza Scientifica, cit. in [2]) From a letter of Quintino Sella to Giovanni Virginio Schiaparelli, 5 May 1861 (AOB, Scientific Correspondence, quoted in [2]) |
Giulio Tremonti, professore di diritto tributario, e' Ministro dell'Economia e delle Finanze della Repubblica Italiana in carica (e per altre 2 volte tra il 2004 e il 2010 e come Ministro delle Finanze nel 1994-95). Giulio Tremonti, professor of tributary law, is currently Minister of Economy and Finances of the Italian Republic (for 2 more times between 2004 and 2010 and as Minister of Finances in 1994-95). |
Introduzione
In Italia come in molti altri paesi e' stata ritenuta necessaria una manovra finanziaria, che pero' nel nostro paese si basa, come spesso in passato, su "tagli orizzontali" che non distinguono nel merito e non considerano la scienza come qualcosa su cui investire in periodi di crisi.
Si vuole dare qui (all'opinione pubblica nazionale e alla comunita' scientifica internazionale) un quadro riassuntivo dell'atteggiamento dei governi italiani verso la scienza, e in particolare illustrare i principali punti della manovra finanziaria che danneggiano la ricerca scientifica.
Il saggio e' articolato come segue: si riassume dapprima lo
stato degli enti di ricerca (con una nota di approfondimento su
quanti paesi hanno o non hanno un ministero della ricerca);
seguono alcuni
cenni storici (distinti tra
gli anni di anteguerra e
la situazione dal 1945 a oggi) e un rapidissimo riassunto della
politica della scienza e di alcune peculiarita' (in nota).
Dopo di che si passa a illustrare i punti critici per la ricerca nella manovra finanziaria, dapprima
con le vicende della sua stesura e infine con
i punti presenti nella legge presentata al Parlamento.
Considerata la mia appartenenza all'area disciplinare astronomica, viene data particolare enfasi
ai problemi relativi a tale area (ed all'INAF, l'ente che se ne occupa), senza perdere di vista
il quadro generale.
Questo documento e' stato preparato a supporto della iniziativa "no brain no gain"
 Perche' quelle immagini ?
Il Ministro dell'Economia e delle Finanze Tremonti ama ricordare che occupa la scrivania di Quintino Sella, che dai nostri studi scolastici conosciamo come l'uomo della politica della lesina e della impopolare tassa sul macinato. Tuttavia da alcune recenti letture storiche ho iniziato a ricredermi su Quintino Sella. Da una biografia del matematico Vito Volterra [1] ho appreso che lo scienziato stimava Sella che era di formazione scientifica egli stesso. E da un saggio [2] sulle istituzioni scientifiche a Milano, la mia citta', ho appreso che il Ministro, lungi dall'applicare la sua lesina alla scienza, era in ottimi rapporti con il direttore dell'Osservatorio di Brera Schiaparelli, e finanzio' con 19440 lire nel 1862 l'acquisto del telescopio Merz, il primo strumento scientifico dell'Italia unita (quello con cui Schiaparelli fece i famosi studi sui canali di Marte).
 Gli enti di ricerca
In Italia esistono, o dovrebbero esistere, tre categorie di istituzioni che si occupano di ricerca scientifica, e tre categorie corrispondenti di scienziati:
- le Universita' dove lavorano professori e ricercatori universitari
- gli enti pubblici di ricerca (EPR) con i loro ricercatori
- quelli della ricerca privata e industriale (ma esiste ?)
La maggior parte dei ricercatori (denominazione ufficiale "ricercatori e tecnologi") degli EPR e' inquadrata dagli anni '90 nelle prime tre fasce (I-III) del "comparto ricerca" della pubblica amministrazione (le fasce da IV in giu' sono quelle dei tecnici [non laureati] e degli amministrativi). Queste tre fasce sono grossomodo parallele (con un 10% in meno in termini salariali) con quelle universitarie (ordinari, associati e ricercatori), che pero' non sono "contrattualizzate" e hanno uno stato giuridico. Una parte minore, e concentrata prevalentemente nel settore astrofisico, erano (e in buona parte sono ancora) il personale degli "ex" osservatori astronomici e vesuviano, con uno stato giuridico analogo a quello universitario.
Chi e' curioso di conoscere i salari reali puo' trovarli p.es. su questo sito
Il superamento della distinzione tra universitari con stato giuridico e scienziati "contrattualizzati" degli EPR non e' mai stato tentato seriamente (salvo forse un tentativo abortito ai tempi del Ministro della Ricerca Ruberti).
Tutto il personale degli EPR appartiene contrattualmente al "comparto ricerca" ma non tutti gli EPR sono esattamente uguali. Infatti alcuni enti di ricerca (diciamo quelli che fanno "scienza dura") sono sotto la vigilanza del Ministero della Ricerca (MIUR, in passato, forse piu' giustamente, MURST ) come risulta da questo elenco. Un altro elenco riguarda i finanziamenti.
Quanti paesi hanno un ministero della ricerca ?
Riporto i risultati di una indagine fatta da me nel 2007
sui 30 paesi OCSE (usando ove disponibili, ossia per 28 su 30, i portali governativi ufficiali).
Riporto prima i paesi con ministeri separati con le loro denominazioni, poi quelli con un unico ministero
e poi i casi particolari.
Paese | Ricerca | Istruzione |
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Austria | Scienza e Ricerca | Educazione arte e cultura |
Danimarca | Scienza Tecnologia e Innovazione | Educazione |
Francia | Insegnamento superiore e Ricerca | Educazione nazionale |
Italia (in passato) | Universita' e Ricerca Scientifica e Tecnologica | Pubblica istruzione |
Lussemburgo | Cultura insegnamento superiore e ricerca | Educazione nazionale e formazione professionale |
Portogallo | Scienza tecnologie e educazione superiore | Educazione |
Regno Unito | Innovazione, universita' e skills | Bambini, scuole e famiglie |
Corea | Scienza e tecnologia | Educazione e sviluppo delle risorse umane |
Finlandia | Educazione | |
Irlanda | Educazione e scienza | |
Islanda | Educazione scienza e cultura | |
Italia (ora) | Istruzione, Universita' e Ricerca | |
Norvegia | Educazione e ricerca | |
Paesi Bassi | Educazione Cultura e Scienza (1 ministro e 1 segretario di stato) | |
Slovacchia | Educazione | |
Spagna | Educazione e scienza (ma nell'organigramma sembra prevalere universita' e ricerca) | |
Turchia | Educazione nazionale | |
Ungheria | Educazione e cultura | |
Giappone | Educazione cultura sport scienza e tecnologia | |
Messico | Educazione pubblica | |
Belgio | Economia Energia Commercio Estero e Politica Scientifica | l'istruzione e' riservata alle 3 comunita' linguistiche |
Cechia | non a livello ministeriale, Accademia delle Scienze | Educazione giovani e sport |
Germania | Educazione e ricerca (ma pare riguardare solo le universita' | le scuole paiono essere degli stati federali (Länder) |
Grecia | Dip. Ricerca e Tecnologia presso Ministero dello Sviluppo | Educazione nazionale e Affari religiosi |
Polonia | Comitato di stato per la ricerca scientifica | Educazione nazionale e sport |
Svezia | 1 ministero Educazione e Ricerca con 2 ministri: Educazione superiore e ricerca; Educazione | |
Svizzera | nessuna delle due trattata a livello di Consiglio Federale | |
Australia | Educazione Scienza e addestramento (ma ruolo primario degli Stati e Territori per le scuole) | |
Canada | non ha ne' un ministro dell'educazione ne' della scienza | |
Nuova Zelanda | Educazione terziaria (delega al vice primo ministro); Ricerca scienza e tecnologia (vedi a lato) | Educazione (delega in unione personale a Ricerca scienza e tecnologia e altre tre deleghe, ogni ministro ha in genere 4 deleghe anche disparate) |
USA | situazione non confrontabile, esiste un Department of Education e numerose agenzie e amministrazioni |
Altri enti forse piu' applicativi (come quelli di cui si occupa la manovra finanziaria) sono invece sotto la vigilanza di altri ministeri. Ma si tratta sempre di enti di ricerca, in cui lavorano degli scienziati, il cui compito e' fare ricerca indipendente, e pubblicare i risultati sulle riviste scientifiche soggette a peer review.
 Antefatti storici
E' giusto ricordare che le istituzioni scientifiche in Italia (anche quelle soggette ai tagli della manovra finanziaria) hanno una storia secolare, particolarmente proprio nel settore dell'astronomia. Un breve approfondimento e' disponibile cliccando sugli appositi bottoni qui sotto.
 Dal 1700 alla Seconda Guerra Mondiale
Ancor prima che Napoleone fondasse nel 1797 l'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, degli Osservatori astronomici esistevano prima a Bologna (1712), poi attorno al 1760 a Padova e Brera (Milano), e nel 1790 a Palermo. Capodimonte (Napoli) e' del 1812 e l'osservatorio vulcanologico vesuviano del 1841. L'Osservatorio di Arcetri (Firenze) nel 1864 segue di poco l'unita' d'Italia, e cosi' la storica Stazione Zoologica Internazionale Anton Dohrn di Napoli (1872). All'inizio del 1900 vengono invece fondate le varie Stazioni Sperimentali per l'Industria, e nel 1934 l'Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris.
Il principale ente multidisciplinare, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) nasce nel 1923 sotto sotto la presidenza di Vito Volterra, "matematico straordinario" [1] e uno dei 12 cattedratici che rifiutarono il giuramento di fedelta' al regime. Originariamente e' l'interfaccia italiana all'International Research Council, proposto dall'astronomo americano Hale (oggi ICSU); si sviluppo' dapprima come agenzia per finanziare la ricerca universitaria e nel dopoguerra comincio' man mano a dotarsi di personale di ricerca proprio.
Dal dopoguerra ai giorni nostri
Tra gli anni '50 e '60 dal CNR nacquero prima l'INFN (l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, o meglio di fisica delle particelle, riconosciuto storicamente come uno degli enti di maggior successo sia come risultati, sia per l'integrazione con l'universita', sia per l'autogoverno del suo proprio personale scientifico) e il CNEN (per la ricerca nucleare applicata) poi, dopo l'infelice "caso Ippolito", divenuto ENEA.
Sempre dal "Piano Spaziale Nazionale" del CNR negli anni '80 nacque l'ASI
(Agenzia Spaziale Italiana) che in realta' non e' un vero e proprio ente di
ricerca (non ha praticamente personale che fa ricerca in proprio) ma che
finanzia la ricerca di altri enti. Questo ne fa paradossalmente un ente
di grande successo secondo i governi, in quanto solo una piccola parte del suo
corposo finanziamento serve a pagare gli stipendi.
Mentre ad altri enti viene rivolta l'accusa che "oltre l'80% della dotazione
ordinaria serve solo a pagare gli stipendi" ma questo non avviene per
eccesso di personale, ma per scarsita' di fondi "ordinari" (che poi spesso
vengono in realta' integrati conquistandoli da altre agenzie nazionali e
internazionali).
Negli anni 2000 il trend, in se' non privo di senso, verso enti monodisciplinari e' continuato. Fu creato l'INFM (Istituto Nazionale di Fisica della Materia) con l'idea di emulare l'INFN nel coordinare la ricerca universitaria nel settore. I 12 osservatori astronomici (col loro personale di status universitario) furono unificati nel "primo" INAF. Fu creato l'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) unificando un ente preesistente, l'Osservatorio Vesuviano e alcuni istituti geologici "estratti" dal CNR.
Alcuni sbandamenti si verificarono poco dopo (sotto il ministero Moratti).
Da una parte continuando giustamente col trend verso enti monodisciplinari.
A decreti del 2003 risalgono la costituzione dell'attuale INAF (Istituto
Nazionale di Astrofisica, che ai 12 osservatorii unisce 7 sedi di istituti
astrofisici "estratti" dal CNR, ed attivi in settori originariamente
"esotici" quali la radioastronomia e l'astrofisica spaziale e delle alte
energie), oppure del piu' piccolo INRIM (l'istituto di metrologia che a
Torino unifica lo storico Galileo Ferraris con un istituto gia' del CNR).
Pero' contestualmente l'INFM da poco creato viene forzosamente assorbito nel
CNR,
Si noti comunque che dopo questa riorganizzazione il CNR non resta piu' un ente multidisciplinare omnicomprensivo, ma pare essersi liberato delle discipline piu' "di base" (quelle che fanno ricerca "curiosity driven") e concentrato su discipline piu' applicative (tant'e' che i suoi dipartimenti assumono denominazioni "trasversali" a volte curiose invece delle tradizionali fisica, chimica, geologia, biologia ecc.).
Antefatti politici
La relativamente scarsa attenzione alla ricerca scientifica da parte dei nostri politici e' evidenziata anche dal fatto che non sempre vi e' un ministero dedicato (come risulta dall'approfondimento riportato sopra). Tuttavia periodicamente vengono fatte delle cosiddette "riforme".
Una riforma importante fu quella universitaria del 1982, che creo' le tre fasce della docenza universitaria. Come ricordato sopra negli approfondimenti questa fu seguita da un analogo cambiamento di stato per i ricercatori degli EPR che prima facevano parte del cosiddetto "parastato", ossia erano trattati come impiegati.
Tra il 1999 e i primi anni 2000 (ministro Berlinguer) fu iniziata una riforma di molti enti (creazione dell'INGV e del primo INAF, riforma del CNR accorpando gli originali istituti e centri, che avevano sede in una singola citta', come sezioni di piu' ampi istituti nazionali, e con riscrittura dei regolamenti interni).
Nel 2003 (ministro Moratti) vi fu una nuova riforma, dichiarata "a costo zero", che incluse fra l'altro la incorporazione degli istituti astrofisici del CNR nel nuovo INAF, il cui statuto fu scritto con un Decreto Legislativo.
Al momento e' in corso da febbraio 2010 una altra riforma (che dovrebbe formalmente
concludersi entro sei mesi) per la "autonomia statutaria" degli enti di ricerca.
Il ministro Gelmini ha nominato delle apposite commissioni di esperti, una per
ente, che insieme col Consiglio di Ammnistrazione di ogni ente dovrebbero riscriverne
statuti e regolamenti.
Per approfondimenti in materia cliccare sui bottoni qui sotto.
- La riforma universitaria del 1982 ebbe il vantaggio di razionalizzare le posizioni preesistenti nelle tre fasce dei professori ordinari, associati e ricercatori, pero' fini' per sovrappopolare le fasce superiori rallentando le progressioni di carriera negli anni successivi. Una cosa analoga (con un effetto ancora piu' marcato) avvenne negli EPR con la (successiva) introduzione di tre fasce equivalenti (dirigenti di ricerca, primi ricercatori, ricercatori).
- Questo, unito alla irregolarita' nel bandire (in numero ridotto) i concorsi di prima assunzione, ha
comportato la proliferazione di contratti a tempo determinato e "precari", e la necessita' di periodiche
sanatorie e stabilizzazioni per assegnare un posto di ruolo a scienziati gia' di una certa eta' e
pienamente attivi quanto il personale di ruolo
- Il "parastato" e' una espressione intraducibile che riunisce gli enti pubblici diversi dai ministeri.
Si trattava di un calderone informe in cui i (pochi) scienziati erano considerati come i (tanti)
impiegati. E denominati "collaboratori tecnico-professionali". Esso ebbe termine con i primi contratti
del "comparto ricerca". Si noti che i primi due contratti collettivi (1985-1990), per quanto firmati
da governo e sindacati, entravano in vigore come DPR (Decreti del Presidente della Repubblica). In
seguito i contratti sono stati negoziati tra i sindacati e una agenzia governativa chiamata ARAN
(ma per entrare in vigore richiedono la registrazione da parte della Corte dei Conti).
- Sul fatto che una riforma debba avvenire a costo zero, va considerato che questo spesso non e' possibile
a causa di altre disposizioni di legge. P.es. la riforma dell'INAF del 2003 intendeva porre ordine ai
4 diversi stati del personale (ricercatori EPR e tecnici-amministrativi EPR nel comparto ricerca,
tecnici-amministrativi degli Osservatori nel comparto universita', astronomi degli Osservatori non
contrattualizzati) ... ma l'equiparazione tra le varie posizioni dei tecnici-amministrativi non era
possibile a costo zero a causa delle norme pregresse.
- Vale la pena di ricordare il meccanismo di formazione delle leggi in Italia che prevede diversi canali:
- le leggi ordinarie (di iniziativa governativa o parlamentare) sono presentate al Parlamento quali disegni di legge e seguono il loro iter fino alla eventuale approvazione
- i Decreti Legge sono leggi emanate direttamente dal Governo in casi straordinari di urgenza secondo l'art. 77 della Costituzione. Entrano immediatamente in vigore, ma devono essere approvate (o emendate) dal Parlamento entro 60 giorni altrimenti decadono
- le leggi delega (art. 76 della Costituzione) sono invece leggi ordinarie che danno al Governo una delega con dei termini temporali e dei principi guida, per cui poi i dettagli della legge sono scritti dal Governo senza necessita' di una approvazione del Parlamento
- i Decreti Legislativi (o decreti delegati) sono la attuazione di una legge delega
- L'attuale riforma degli statuti degli EPR avviene con un decreto legislativo (DL 213/2009) firmato dal ministro Gelmini
che da' attuazione a una legge delega del precedente governo (ministro Mussi). Essa da' agli EPR autonomia
nel redigere i propri statuti, e per la prima stesura affida questo compito a una commissione
formata dall'esistente Consiglio di Amministrazione e cinque esperti nominati dal ministro (tipicamente
due scienziati e tre avvocati).
Uno degli scopi della riforma e' quello di ridurre il numero di membri dei vari organi (consigli) degli
enti, con l'idea di risparmiare (dal costo zero siamo passati al risparmio). L'idea del legislatore e'
forse quella degli enti economici con amministratori politici con cospicui compensi o gettoni di presenza.
Nel caso degli enti di ricerca, in cui i consiglieri sono o scienziati interni o universitari,
pero' i risparmi sono irrisori (la relazione di accompagnamento alla legge
stima che per l'INAF il risparmio ottenuto riducendo i membri del Consiglio Scientifico da 12 a 7 ammonti
alla ... astronomica cifra di 3000 euro l'anno - dicesi tremila).
In ogni caso il fatto che con un decreto pubblicato a febbraio 2010 si sia iniziato il processo di riforma (che deve concludersi entro agosto) significa che gli enti da riformare erano considerati vivi e vegeti.
Sette giorni a maggio
Immagino che molti avranno seguito verso la fine di maggio 2010 le vicende della "manovra finanziaria" che il Governo italiano ha fatto similmente ad altri governi europei. Avendo deciso che fosse urgente, il Governo ha scelto di utilizzare lo strumento del Decreto Legge (cfr. gli approfondimenti qui sopra). Tuttavia, mentre la Costituzione prescrive che "il Governo ... deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere", tra l'approvazione di una prima bozza, e la pubblicazione del testo definitivo e' trascorsa circa una settimana assai agitata, particolarmente negli enti di ricerca, (da qui il titolo di questa sezione ispirato al noto film).
In questo periodo sulla stampa sono apparse molte indiscrezioni, e perfino i testi di diverse bozze, ognuna differente dalla precedente. Mentre una analisi del testo finale appare nella prossima sezione, qui ci si concentra su alcuni aspetti legati agli enti di ricerca (un resoconto con maggior ufficialita' relativo al solo INAF si trova sul sito Media INAF).
La vicenda specifica degli enti di ricerca si articolava, nelle bozze originali, in tre parti:
- Un certo numero di enti posti sotto la vigilanza di altri ministeri vengono soppressi
ed accorpati in genere ai ministeri stessi. La maggior parte di tali enti sono degni
di uno o piu' commi dedicati del testo della legge (come p.es. ISAE, ISFOL, INSEAN),
i rimanenti sono citati nell'Allegato 2 di cui si parla appena sotto.
Dato che tali norme sono rimaste nella stesura finale, si rimanda alla
prossima sezione .
- Un altro numero di enti venivano soppressi ed accorpati ad altri enti, in genere al CNR,
ma evidentemente occupandosi di scienza pura non rivestono interesse per il Ministero
dell'Economia e sono elencati in una tabella, l'Allegato 2, che la stampa ha
brutalmente battezzato (su istigazione governativa) come l'elenco degli enti inutili.
Di questi ci si occupa nel seguito.
- Infine una corposa lista di istituzioni culturali (non tutte scientifiche, alcune erano fondazioni politiche o per celebrazione di anniversari) a cui venivano tagliati i fondi pubblici costituiva l'Allegato 3. Tra queste comparivano istituzioni storiche come il gia' citato Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, o la Societa' Italiana per il Progresso delle Scienze, oppure il maggior museo scientifico italiano, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, o il Centro italiano di ricerche aerospaziali (CIRA).
Chi volesse confrontare una delle tante bozze con il testo finale della manovra puo' ad esempio guardare questa. In questa versione per esempio non compare l'accorpamento dell'INGV con la Protezione Civile che era stato ventilato, ma appare un elenco di enti vigilati dal MIUR, che vengono tutti accorpati al CNR, salvo, chissa' perche', la storica Stazione Zoologica Internazionale Anton Dohrn che verrebbe accorpata direttamente al Ministero.
Tra gli enti accorpati in questa bozza compaiono l'INRIM e l'INAF, ossia due enti formati nel 2003 staccando uno
o piu' istituti CNR ed unendoli con uno o piu' altri enti, con un provvedimento di questa stessa maggioranza.
Per cui nel 2003 era uscito dal CNR una certa quantita' di personale, e adesso ne rientrerebbe circa il doppio.
Fra l'altro con una differenza, che INRIM e' un istituto situato in una unica
citta', mentre INAF comprende 20 strutture in 12 citta'.
Nel caso di INAF il personale uscito dal CNR ammontava a meno di 500 persone, e ne sarebbero rientrate oltre 1000.
Costituendo circa il 20% del personale esistente nel CNR, e richiedendo quindi la costituzione quanto meno di
un Dipartimento ad hoc (in un ente che sta riformando i propri statuti e non e' stato affatto avvisato di dover
accogliere queste nuove forze ... ma che e' ben consapevole dei problemi e del tempo richiesto per una tale
operazione, avendo gia' subito l'incorporazione dell'INFM).
Cosi' come consapevoli dei problemi (essenzialmente dei fastidi inutili del dover cambiare tutti i regolamenti e financo al dominio internet e alla carta intestata) di un ennesimo accorpamento erano tutti i ricercatori degli istituti INAF che avevano gia' subito almeno un paio di tali operazioni.
Ma non consapevoli erano gli estensori del provvedimento, p.es. in particolare ignoravano qui la coesistenza dei ruoli del personale scientifico dell'INAF (astronomi ex Osservatori e ricercatori ex CNR) tuttora irrisolta.
Lo zelo degli accorpatori ministeriali raggiunge il culmine laddove tra gli enti da accorpare al CNR nella bozza compariva anche l'Istituto di studi giuridici internazionali "istituito ai sensi dell'articolo 1, comma 1, del decreto 12 ottobre 2001, n. 16000". ma l'ISGI e' gia' un istituto del CNR, da sempre, infatto come riportato sul sito dell'ISGI stesso l'atto istitutivo citato e' un "Provvedimento Ordinamentale" del Presidente CNR ! Ma gli attenti e misteriosi estensori dell'allegato 2 nel loro sacro zelo non se ne erano accorti !
 Dall'annuncio alla realta'
Vengono riassunti qui i punti della "manovra finanziaria" che hanno un impatto sugli enti di ricerca.
Per ogni punto e' accessible un approfondimento cliccando sugli appositi bottoni.
Il testo ufficiale era originariamente disponibile p.es.
qui.
Si trattava del testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a fine maggio (soggetto a limitazioni temporali di accesso)
e presentato al Parlamento.
Alcuni punti sono entrati immediatamente in vigore trattandosi di un decreto legge,
altri potrebbero essere stati cambiati durante l'iter parlamentare.
L'iter si e' concluso il 29 luglio 2010. Questi link consentono di vedere
il testo in vigore con la sua storia,
l'iter al Senato,
l'iter alla Camera.
- Una serie di provvedimenti riguardano tutto il pubblico impiego (e quindi anche gli enti di ricerca)
- Blocco dei contratti e degli aumenti di salario
Il rinnovo dei contratti e l'ammontare degli stipendi inclusi gli scatti di anzianita' e le progressioni di carriere vengono bloccati per tre anni. Vengono ridotti gli stipendi superiori ai 90000 euro lordi (ma negli enti di ricerca non sono molti ad averne).
Potrebbe essere anche vero che gli stipendi pubblici ultimamente si siano difesi dall'inflazione meglio di quelli privati ma rispetto all'Europa restano sempre indietro, sia i primi che i secondi. Comunque questa materia rientra indubbiamente nei poteri del Governo, e non riguarda solo la ricerca.
- Riduzione dei fondi per missioni
Dal 2011 non si potra' spendere per missioni piu' del 50% di quanto speso nel 2009.
Quando e' noto che sia le riunioni di lavoro, che le missioni per osservazioni astronomiche o per la calibrazione di strumenti sono una parte essenziale del lavoro di ricerca, e che spesso tali missioni sono richieste per il sostegno a progetti internazionali in corso, o futuri. Che cosa si fara' nel 2011 per un nuovo progetto che non esisteva nel 2009 ? Magari per installare nuovi strumenti ? Magari avendo ricevuto dei fondi da una organizzazione internazionale destinati esplicitamente a coprire le missioni per il 2011 ?
In realta' la legge prevede che si possa sforare "in casi eccezionali, previa adozione di un motivato provvedimento adottato dall'organo di vertice dell'amministrazione, da comunicare preventivamente agli organi di controllo ed agli organi di revisione dell'ente". Ossia piu' burocrazia, invece di un ordine di missione firmato dal direttore, occorre andare su fino a una delibera del Consiglio di Amministrazione con copia al Collegio dei Revisori dei Conti magari per un singolo biglietto aereo !
- Soppressione della diaria per missioni all'estero
Con decorrenza immediata (trattandosi di un decreto legge) sono soppresse le diarie per le missioni all'estero.
Provvedimento in se' potenzialmente giusto come misura di risparmio, gia' per le missioni nazionali il rimborso delle spese d'albergo e vitto avviene a pie' di lista entro tetti fissati su presentazione delle ricevute fiscali. Ma il sospetto e' che il legislatore avesse in mente inutili viaggi di corpose delegazioni con nani e ballerine al seguito, magari a Ginevra o Bruxelles dove guarda caso le diarie sono piu' sostanziose. E non una campagna di calibrazione di uno strumento scientifico dove si lavora magari su due turni di 12 ore dalle 8:00 del lunedi' a quelle del sabato.
Conosco colleghi che dichiaravano di essere stati in missione a carico dell'ente per periodi inferiori al reale, in modo da percepire solo quanto effettivamente speso, e poter risparmiare i fondi per una ulteriore missione.
Ma per un risparmio di quattro soldi, serviva fare entrare in vigore la norma immediatamente in assenza di un regolamento sul rimborso a pie di lista (che verra' preparato dal Ministero degli affari esteri di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze) costringendoci a inviare un mail ai colleghi in missione al 31 maggio, magari in Cile o in Giappone, raccomandando loro di conservare ogni tipo di scontrino, conto e ricevuta ((senza garanzia che saranno poi ritenute valide ai fini del rimborso ... non e' che poi magari vorranno una traduzione giurata e vistata dal consolato ?)
Un'altra norma simile sopprime anche l'indennita' kilometrica per missioni fatte con auto propria (come puo' avvenire per installazioni sperimentali che tipicamente non sorgono in luoghi serviti dai mezzi pubblici). Un dettaglio interessante e' che tale norma non riguarda il personale non contrattualizzato (come gli astronomi degli osservatori, che quindi potranno fare da autisti ai colleghi ricercatori e tecnici)
- Riduzione dei fondi per contratti a tempo determinato
Dal 2011 non si potra' spendere per contratti a tempo determinato piu' del 50% di quanto speso nel 2009. Nel testo emendato dal Parlamento gli enti di ricerca sono esonerati dal taglio, ma viene ribadito quello del 60% di quanto speso nel 2003 (legge finanziaria 2006).
Ora va considerato che i contratti a tempo determinato rappresentano la forma piu' favorevole del precariato, avendo un trattamento economico e una copertura previdenziale uguale a quella del personale di ruolo.
Infatti la alternativa sono gli assegni di ricerca, con cui l'assegnista ha un netto di poco inferiore a un contratto a livello iniziale, ma l'ente spende circa la meta', perche' non vi sono contribuzioni previdenziali. Quindi piu' a lungo si rimane assegnisti, minore sara' la pensione futura.Inoltre la maggior parte dei contratti a tempo determinato sono su specifici progetti scientifici (su fondi destinati con vincolo a tali progetti), quindi la norma significa di fatto il taglio dei progetti.
- Blocco del turnover
In precedenza gli enti di ricerca potevano assumere nuovo personale in misura pari a quello andato in pensione. Adesso invece per tre anni potranno assumerne solo uno ogni cinque, e nel 2014 uno ogni due.
Questo limita drasticamente le nuove assunzioni in ruolo, che potrebbero tornare a vantaggio dei giovani (o non piu' cosi' giovani) "precari" affetti dalla disposizione precedente.
Queste due norme (taglio del 50% dei contratti a tempo determinato e blocco del turnover) prese insieme sono l'aspetto piu' pericoloso della manovra, in quanto di fatto cancellano il futuro di una intera generazione di giovani scienziati gia' attivi !
- Incentivi per il ritorno dei cervelli
Il paradosso e' che vi e' un articolo (art. 44) nella sezione fiscale della manovra che prevede "incentivi per il rientro in Italia di ricercatori residenti all'estero" (prorogando sconti fiscali gia' esistenti). Ci si domanda come tali scienziati possano rientrare e perche' dovrebbero desiderare di farlo.Curiosamente nell'emendare il testo il Parlamento ha inserito qui un comma che c'entra come i cavoli a merenda e stabilisce che gli esami di ammissione a corsi di laurea a numero chiuso tenuti in lingua straniera vanno svolti in tale lingua. Questo la dice lunga su come si fanno le leggi ...
- I provvedimenti che riguardano esplicitamente gli enti di ricerca sono stati anticipati nella sezione precedente e sono stati fortunatamente (almeno per l'INAF) ridimensionati
- Permane la soppressione degli EPR sotto la vigilanza di altri ministeri
In particolare un istituto indipendente di studi economici quale l'ISAE viene accorpato al Ministero dell'Economia e delle Finanze, un istituto che si occupa di sicurezza sul lavoro quale l'ISPESL viene accorpato all'INAIL, un istituto di architettura navale quale l'INSEAN viene accorpato al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (nella versione emendata dal Parlamento pero' l'INSEAN e' accorpato al CNR).In tutti questi casi il personale viene trasferito nei ministeri, in genere con l'eccezione del personale ricercatore e tecnologo (di cui ovviamente non sanno che farsene) che viene invece trasferito presso altri enti di ricerca (senza fondi, attrezzature e personale di supporto?)
- Per quanto riguarda gli enti sotto la vigilanza del MIUR essi sono stati stralciati dal testo finale dell'Allegato 2
E' scomparso l'accorpamento nel CNR dell'INAF e di altri enti piu' piccoli
E' rimasta la soppressione delle storiche Stazioni Sperimentali per l'Industria che vengono accorpate addirittura con le locali Camere di Commercio !
Viene soppresso l'ENSE, ente di ricerca autofinanziato dalla attivita' di certificazione delle sementi, che viene accorpato all'INRAN
- Anche i tagli ai fondi per gli enti culturali sono stati stralciati dal testo finale (non esiste piu' un Allegato 3)
Conclusioni
La stesura della manovra finanziaria ha mostrato un atteggiamento ostile verso la ricerca scientifica e le sue istituzioni, ed e' inoltre stata fatta in modo alquanto trasandato. Alcune situazioni sono state sanate al momento di passare dalle bozze alla versione finale, ma la situazione rimane grave. Rimane da vedere se durante i 2 mesi necessari per la conversione in legge verranno apportati emendamenti almeno ai punti piu' critici, quelli su fondi e risorse umane.
Mi piace concludere ricordando due motti, quello che compare sulla tomba di Hilbert e quello di Vito Volterra (1931)
Referenze
- [1] J.R. Goodstein, Vito Volterra - Biografia di un matematico straordinario - Zanichelli 2009
ISBN 978 8 8080 6599 5 - [2] E. Canadelli & P. Zocchi (a cura di), Milano scientifica 1875-1924 (2 voll.) - Sironi 2007
ISBN 978 8 8518 0115 1
(in particolare la lettera di Quintino Sella e' citata a pag. 99)
Disclaimer
Le opinioni espresse in questo documento sono quelle dell'autore e non impegnano ne' rappresentano le opinioni ufficiali dello IASF Milano o dell'INAF
Introduction
In Italy, as in many other countries, the need has arisen for a budgetary manoeuvre. However in this country the manoeuvre is based, as often also in the past, on "horizontal cuts" which do not make considerations of merit and do not regard science as something to invest upon in a time of crisis.
The intention is to give (to the national public opinion and to the international scientific community) a summary of the attitude of italian governments towards science, and in particular to present the main points in the budget manoeuvre which are detrimental for scientific research.
The essay is structured as follows: first there is a summary of the
status of research institutions (with a side detail note on
which countries do/do not have a ministry of research);
then there is an
historical excursus (first for
the past before WWII and then
from 1945 to the present) and a summary of the
politics of science (with a side note explaining some italian peculiarities).
Finally we illustrate the research=related items in the budget manoeuvre, first looking
at the way it was prepared and then to
the actual items contained in the text submitted to the Parliament.
Considered that I am active in a specific discipline, particular emphasis is given to astrophysics
(and to INAF, the institution dealing with it), without neglecting a more general framework.
This document was prepared in support to the initiative "no brain no gain"
 Why those pictures ?
Minister of Economy and Finances Tremonti likes to recall he is sitting at Quintino Sella's desk. Italian school kids know from their history lessons Sella as the man of the stingy "awl policy" (grudging funds for public expenditure) and the author of the unpopular tax on milled flour. However some recent historical readings induced me to change my opinion on Quintino Sella. From a biography of the matematician Vito Volterra [1] I learned that the scientist had in esteem Sella, who had a scientific education himself. And from an essay [2] on scientific institutions in Milan, my home city, I learned that the Minister, far from applying his awl cuts to science, was in excellent relationships with the director of Brera Astronomical Observatory, Schiaparelli, and that he funded (for 19440 lire of 1862) the acquisition of the Merz telescope, the first scientific instrument of the newly created Kingdom of Italy (the very telescope used by Schiaparelli for his famous studies of Mars canals).
 Research institutions in Italy
In Italy there are (or there should be) three categories of institutions (and three corresponding categories of scientists) dealing with scientific research:
- Universities, with professors and university researchers
- public research organizations (PRO) with their research staff
- private and industrial research (does it exist ?)
The majority of PRO research staff (officially named "researchers and technologists") has (since the '90s) a work contract in the upper three grades (I-III) of the so called "comparto ricerca" (research compartment of public administration) (the lower grades, IV-IX are for non-graduate technicians and administrative staff). Such three grades are approximately parallel (salaries are some 10% lower) with the university grades (full professors, associate professors and researchers), who however have the so-called "juridical state" (their salaries are fixed by law and not subject to trade union negotiations). A lesser fraction of the PRO research staff, mainly concentrated in astrophysics, were (and mostly still are) the staff of the "former" astronomical and Vesuvian observatories, which have an university-like status.
Whoever is curious to know real salaries can look at this site (in Italian).
No serious attempt to overcome the status difference between university and PRO staff was ever made (excepted perhaps an aborted one at the epoch of Research Minister Ruberti in the '90s)
Essentially all PRO staff has the same contractual status, but not all Research Organisations are exactly equal. In fact some institutions (more or less those dealing with "hard science") are under the surveillance of the Ministry of Research (MIUR, in the past, perhaps more correctly, MURST ) as shown in this list. Another list concerns funding.
How many countries have a ministry of research ?
I reproduce the results of a survey I did in 2007 about the 30
OECD countries (using where available, i.e. in 28 out of 30 cases, the official government portals).
I list first the countries with separate ministries (with their denominations), then those with a single ministry and
finally the peculiar cases.
Country | Research | Education |
---|---|---|
Austria | Science and Research | Education art and culture |
Denmark | Science Tecnology and Innovation | Education |
France | Upper teaching and Research | National education |
Italy (in the past) | University and Scientific and Technological Rsearch | Public instruction |
Luxemburg | Culture upper teaching and research | National education and professional training |
Portugal | Science tecnology and upper education | Education |
UK | Innovation, university and skills | Children, schools and families |
Corea | Science and tecnology | Education and human resource development |
Finland | Education | |
Ireland | Education and science | |
Iceland | Education science and culture | |
Italy (now) | Instruction, University and Research | |
Norway | Education and research | |
Netherlands | Education Culture and Science (1 minister and 1 state secretary) | |
Slovakia | Education | |
Spain | Education and science (but university and research appear to prevail in the organigram) | |
Turkey | National education | |
Hungary | Education and culture | |
Japan | Education culture sport science and tecnology | |
Mexico | Public education | |
Belgium | Economy Energy Foreign commerce and Scientific politics | education is reserved to the 3 language communities |
Czech | not at ministerial level, Science Academy | Education youth and sport |
Germany | Education and research (but seems to concern only universities | school appear to be under federal states (Länder) |
Greece | Dep. Research and Tecnology c/o Ministry of Development | National Education and Religious Affairs |
Poland | State committee for scientific research | National education and sport |
Sweden | 1 ministry Education and Research with 2 ministers: Upper education and research; Education | |
Switzerland | neither handled at Federal Council level | |
Australia | Education Science and Training (but primary role of States and Territories for schools) | |
Canada | there are no ministers for education nor science | |
New Zealand | Tertiary education (delegated to vice prime minister); Research science and tecnology (see on the right) | Education (delegated as personal union to Research science and tecnologia with other 3 delegations, each minister has usually 4 delegation even rather different) |
USA | not comparable situation, there is a Department of Education and several agencies and administrations |
Other, more "applied", institutions (and more curtailed by the budget manoeuvre) are under the surveillance of other ministries. But nevertheless they are research institutions, their staff is composed of scientists, their task is to make independent research, and publish their results on peer reviewed scientific journals.
 Historical background
We want to remind that scientific institutions in Italy (included those subjected to cuts in the budget maneouvre) may have a century-long history, specially just in astronomy. A short excursus is available clicking on the buttons provided below.
 Since 1700 to WWII
Well before Napoleon in 1797 founded the Lombard Institute of Science and Letters, astronomical observatories existed first in Bologna (1712), then around 1760 in Padua and at Brera (Milano), and since 1790 in Palermo. Capodimonte (Naples) dates to 1812 and the vulcanological vesuvian observatory to 1841. Arcetri observatory (Florence) in 1864 jsut follows the unification of Italy, and so the celebrated International Zoological Station Anton Dohrn in Naples (1872). The foundation of the various Experimental Stations for Industry follow in early 1900, and in 1934 the National Electrotechnic Institute Galileo Ferraris.
The main multidisciplinary organization, the National Research Council (CNR) originates in 1923 with first president Vito Volterra, "mathematician extraordinary" [1] and one of the 12 full professors who refused the oath of allegiance to the fascist regime. CNR was originally the italian interface to the International Research Council, proposed by the american astronomer Hale (now ICSU), then became a funding agency for university research and after the end of WWII started to acquire its own research staff.
Since post-war to the present time
Between '50s and '60s were detached from CNR first INFN (the National Institute of Nuclear Physics, or better particle physics, recognized historically as one of the most successful institutions, both for its results, as well as a model of integration with university and self-governance of its own scientific staff) and later CNEN (for applied nuclear research) which, after the unhappy "Ippolito affair", became ENEA.
From the CNR "National Space Plan" in the '80s originated ASI
(Italian Space Agency), which is not a proper research institution
(has virtually no own staff doing research) but an agency funding
research of other institutions. The resulting paradox is that governments consider
it very successful, since only a small fraction of its large budget is used
for staff salaries.
While other institutions are accused that "more than 80% of ordinary funding
is used for salaries" but this does not occur because of an excess of staff,
but for the paucity of the "ordinary funds" (which are often integrated with
successful applications to announcements of opportunity of other national
and international agencies).
In the years 2000 the (meaningful) trend towards monodisciplinary institutions continued. First creating INFM (National Institute of Matter Physics) intended to emulate INFN in the coordination of university research in such discipline. The 12 astronomical observatories (with their university-status staff) were unified in the "early" INAF. Then INGV (National Institute of Geophysics and Vulcanology) unified a pre-existing institute with the Vesuvian Observatory and some earth science institutes coming from CNR.
Under Minister Moratti there were some contradictory actions.
On one hand the trend towards monodisciplinary institutions continued (correctly).
A decree of 2003 constituted the current INAF (National Institute for Astrophysics),
joining to the 12 observatories also 7 astrophysical institutes coming from CNR,
and active in sectors originarily outside the mainstream, like
radioastronomy, space astrophisics and high energy astrophysics).
Another decree formed the smaller INRIM (National Metrology Institute in Turin
unifying the historical Galileo Ferraris institution with one CNR institute).
But at the same time the recently created INFM is forcibly incorporated into
CNR.
Note anyhow that after such reorganization CNR is no longer an omnicomprehensive multidisciplinary institution, but has got rid of the "basic research" disciplines (doing "curiosity driven research") and concentrated on applied disciplines (such that its departiments take curious "transversal" denomination instead of the traditionali physics, chemistry, geology, biology etc.).
Political background
Italian politicians give a relatively scarce attention to scientific research, as it also shown by the fact that there is not always a dedicated ministry (as explained in the detail note above). However periodically they do some so-called "reforms".
The important "university reform" in 1982 created the three grades of university professors. As mentioned above in a detail note it was followed by a similar status change for PRO researchers, which were previously part of the so-called "parastato", i.e. were consider essentially as clerks.
Between 1999 and early 2000s (minister Berlinguer) a reform of several institutions was started (creation of INGV and early INAF, reform of CNR merging the original institutes and centres, located each in a single city, as sections of larger nationwide institutes; inclusive of a rewriting of the internal rules and regulations).
In 2003 (minister Moratti) there was a new reform, declared "at zero cost", which included, among other things, the merging of astrophyical institutes of CNR into the new INAF, whose statute was written as a Legislative Decree.
Presently (since february 2010) another reform is in progress, and should formally be concluded
within six months. Its aims are the "statutory autonomy" of the research institutions.
Minister Gelmini appointed one committee of experts per institution, who,
together with the Admnistration Council of each institution, should rewrite
statutes and regulations.
To know more on this matter click on the buttons below.
- The university reform of 1982 did a positive rationalization of all previous positions into an unique scheme with the three grades of full professors, associate professors and researchers, but at the end over-populated the upper grades, slowing down career progressions in the following years. Something similar (with an even more marked effect) occurred in the PRO with the subsequent introduction of three equivalent grades (research directors, senior researchers, researchers).
- The above slow-down, together with the sporadical announcement of (only few) first recruitment positions, generated
an excessive number of non-permanent positions and fellowships, and the need of periodical "stabilizations"
to assign a tenure position to scientist not so young and fully active exactly as tenure staff
- "Parastato" is an untranslatable expression (para-State ?) which includes all entities in the public administration
outside of the ministerial civil service proper.
It was a mixed bag, in which the (few) scientists were considereed as the (many) clerks. They were called
"technical-professional collaborators". It terminated with the first contracts of the "research compartment".
Note that the first two collective contracts (1985-1990), although signed between
government and trade unions, acquired validity as DPR (Decrees of the President of the Republic). Later
contracts are negotiated between trade unions and a governmental agency called ARAN
(but to acquire validity the registration from the Accounting Magistrates (Court of Auditors) is required).
- About reforms at zero cost, one should consider that this is often not possible because of other laws.
E.g. the 2003 INAF reform intended to homogenize the
4 different statuses of the staff (PRO research staff and PRO technical-administrative staff in the "research compartment",
technical-administrative staff from Observatories in the "university compartment", astronomers from Observatories with a
"juridical status") ... but the conversion of the various positions of technical-administrative staff was not
possible at zero cost because of pre-existing norms.
- It is worth recalling the various mechanisms of formation of a law in Italy:
- ordinary laws (proposed by the government or by MPs) are submitted to the Parliament as a "law design" (bill) and are discussed and amended until final approval
- the Decree-Laws are laws issued directly by the Government in extraordinary cases of urgency according to art. 77 of the Constitution. They acquire immediate validity, but must be approved (or amended) by the Parliament within 60 days, otherwise they decay and lose validity
- the delegation laws (art. 76 of the Constitution) are instead ordinary laws who delegate the Government, within specific temporal bounds and terms of reference, to write the details of the law without need of a further approval by the Parliament
- A Legislative Decree (or delegated decree) is the detailed law resulting from a delegation law
- The ongoing reform of the statutes of PROs is dictated by a legislative decree (DL 213/2009) by minister Gelmini,
actuating a delegation law of the previous government (and different majority, minister Mussi).
It gives to PROs autonomy in
writing their own statutes, and for the first version assigns this task to a committee formed by
the Administration Council in charge plus five experts nominated by the minister (typically
two scientists and three lawyers).
One purpose of the reform is the reduction of the number of members in the various boards (councils) of the
institutions, generating a saving (so we moved from zero cost to saving !). The legislator had perhaps in mind
economical institutions with political board members with large monetary compensations.
In the case of research organization, where board members are internal or university scientists,
saving are ludicrously minimal (the accompanying report to the law estimates
for INAF a saving, obtained by the reduction of the members of the Scientific Council from 12 to 7, amounting to
the ... astronomical figure of 3000 euro/year - yes, three thousand euro).
Anyhow the fact that a decree published in February 2010 initiated the reform process (due for conclusion within August) means that the institutions being reformed are considered kicking and alive.
Seven days in May
Our foreign readers have most likely not followed, at the end of May 2010, the turmoil about the "budget manoeuvre" which the italian Government has prepared, similarly to what done by other European governments. We therefore provide some information. Since the Government felt an urgent intervention was necessary, they choose the tool of the Decree-Law (see the explanations above). However, while the Constitution prescribes that "the Government ... shall in the very same day submit it to the Houses [of Parliament] for conversion [into law]", about a week (very hectic, particularly in the research institutions) passed between the approval of a first draft by the cabinet and the publication of the final text (hence the title of this section inspired to the known movie).
In that time span the press has reported several rumours, and even a maze of many little drafts all different. An analysis of the final text is shown in the next section, while here we concentrate on some aspects concerning research institutions (a report of more official nature concerning INAF alone can be found on the Media INAF site).
The specific dispositions about research institutions articulated, in the original drafts, in three parts:
- A number of institutions under the surveillance of other ministries are cancelled
and merged usually with the ministry itself. Most such institutions deserved one or more dedicated catches
in the law text (like e.g.. ISAE, ISFOL, INSEAN),
the remainder are listed in Annex 2 mentioned just below here.
Since these norms survived in the final version, we refer to the
next section .
- A number of other institutions were cancelled and merged to other institutions, usually into CNR.
Apparently the Ministry of Economy has little interest for such institutions dealing with pure science,
so they are just listed in a table, Annex 2, which the press (instigated by the government ?) brutally christened
the list of useless institutions (or "useless beings", from the world "ente", "being", which indicates a generic
body, organization or institution).
We return on these further below.
- Finally an extensive list of cultural institutions (not all scientific, some were political foundations or committees for the celebration of anniversaries), to which public funding was cancelled, was present in Annex 3. Among the victims one had historical institutions like the already quoted Lombard Institute of Science and Letters, or the Italian Society for the Advancement of Science, or the largest italian science museum, the National Museum of Science and Technology Leonardo da Vinci in Milan, or the Italian Centre of aerospace research (CIRA).
The reader wishing to compare the final text of the "manoeuvre" with one of the drafts can e.g. look at this one. In such version for instance it is absent the merging of INGV with the Civil Protection department, previously proposed. But there is a list of institutions under the surveillance of MIUR, which are all merged into CNR, except (who knows why), the ancient International Zoological Station Anton Dohrn merged directy into the Ministry.
The candidates for merging in this draft include INRIM and INAF, i.e. two institutions created
(by an act of the same political majority) in 2003 detaching one
or more CNR institutes and joining them with preexisting institutions.
Thus in 2003 an amount of staff exited from CNR, and now an about double amount would re-enter into CNR.
Note the difference that INRIM is an institute located in a single city (Turin),
while INAF includes 20 structures in 12 cities.
In the INAF case the staff exited from CNR amounted to less than 500 persons, while more then 1000 were due for re-entry.
Which makes about 20% of the current CNR staff, requiring at least the creation of an ad hoc Department
(in an institution which is in the process of rewriting its own statutes and has not been notified to have to ingest
these new people ... but which is well aware of the problems and the time required for such an operation,
since it suffered already the incorporation of INFM).
Similarly all the research staff of the INAF institutes, who suffered already a couple of such operations, were aware and worried of the problems (essentially useless nuisances for the change of all regulations, up to the internet domain and even the stationery).
But the authors of the law weren't aware of the problems, e.g. in particular ignored the presence in the INAF scientific staff of two statuses (astronomers from former Observatories and researchers from CNR) with the relevant, still partially unsolved issues.
The zeal of the ministerial mergers reaches the top since the draft listed among the institutions to be absorbed into CNR even ISGI, the Institute for International Law Studies "created by art. 1, catch 1, of decree 12 october 2001, n. 16000". But ISGI is already an institute belonging to CNR, since ever, and indeed, as shown on the ISGI site itself the decree quoted is a disposition of the CNR President ! But this escaped the attention of the careful and misterious authors of Annex 2 in their sacred zeal !
 From announcement to reality
I summarize here the items of the "budget manoeuvre" which impact onto research institutions.
For each item detailed information is available clicking on the provided buttons.
The official text is available e.g.
here.
This is the text published on the Official Gazette and submitted to the Parliament.
Some items are already applied since it is a decree-law, the remainder might change if amended by the Parliament in the conversion process.
The official text was originally available e.g.
here.
It was the text published on the Official Gazette at end May (subject to temporal access limitations)
and submitted to the Parliament.
Some items were immediately valid since it was a decree-law,
other might have changed if amended by the Parliament in the conversion process.
The process ended on 29 july 2010. These links allow to see
the final text with the update history,
the discussion at the Senate,
the discussion at the Chamber of Deputies.
- A group of norms concern all public employees (and therefore also research institutions).
- Block of salary increases and renewal of collective contracts
The renewal of collective contracts and the amount of salaries included minor and major career progression is frozen for three years. Salaries above a gross income of 90000 euro per year are curtailed (but in research institutions these are rare).
It could be true that public salaries lately were protected from inflation better than private ones, but compared with salaries in other European countries the latter and the former are both definitely lower. Anyhow this matter is part of the Government powers and does not concern only research.
- Curtailment of mission funds
Since 2011 the expenditure for missions shall not exceed 50% of what spent in 2009.
But it is known that working meetings, missions for astronomical observations or for instrument calibration are an essential part of research activities, and most of such missions are required to support international projects, in progress or future. How can we do in 2011 for a new project started after 2009 ? May be to installare new instruments ? May be when the funds come from an international organization and are destined explicittly to cover travel expenses for 2011 ?
To be true the law foresees one can exceed the limits "in exceptional cases, adopting a motivated disposition adopted (sic!) by the top administration organism, to be communicated in advance to the control and auditing organs of the institution". That is more bureaucracy, instead of a mission order signed by the directore, one need to reach as high as a deliberation of the Administration Council with copy to the College of Auditors, may be just for a single plane ticket !
- Cancellation of daily allowances for missions abroad
Since 31 May 2010 (being a decree-law it is immediately valid) daily allowances for missions abroad are cancelled.
Potentially this is a valid way of saving, already for domestic missions the refund of hotel and subsistence expenses occurs within fixed ceilings after submission of the relevant bills (which however on the national territory are "fiscal invoices", an official document). The suspect is that the legislator had in mind (their) useless trips of large delegations with dwarfs and dancers, maybe to Geneva or Bruxelles, where (by chance) daily allowances are higher. Not a calibration campaign of a scientific instrument, where one works on two 12-hour shifts since 8:00 on Monday to 8:00 of Saturday (been there, done that).
I know colleagues who declared a duration of the mission shorter than the real one, so that the refunds were just enough to cover the real expenditure, and they could use the saved money for a further trip.
But in order to save a few pennies, was it necessary to give immediate validity to this norm, in absence of a regulation for refund of foreign bills (to be prepared by the Ministry of foreign affairs together with the Ministry of economy and finances), forcing us to send a mail warning to the colleagues abroad on May 31, maybe in Chile or Japan, advising them to keep any kind of bill, ticket and receipt (with no guarantee they will be considered valid for refund ... may be they'd require a sworn translation stamped by the consulate !) ?
A similar norm cancels also the kilometric allowance for missions using one's own car (which can occur for experiment installations in places not served by public transport). A curious detail is that such cancellation does not appply to the "not contractualized staff" (like astronomers of observatories, which therefore could find a new activity as drivers for their colleagues which are researchers or technicians)
- Curtailment of funds for non-permanent positions
Since 2011 the expenditure for contracts for non-permanent positions shall not exceed 50% of what spent in 2009. In the text amended by Parliament research organizations are exempted by this cut, but it is confirmed the threshold of 60% of what spent in 2003 (budget law 2006).
Consider that the regular temporary contracts (covered by the norm) are the most favourable form of non-permanent position, since the amount of the salary and the payment of social contributions is identical to the one of tenure staff.
The alternative are research fellowship grants, where the fellow has a net salary only slightly less than a contract in the initial grade and step, but the cost for the institution is about halved, because there are no social contributions. Therefore the longer one remains a fellow, the smaller will be one's future retirement pension ! Fellowships are disadvantageous for the fellow on the long term, and are also subject to a limitation on renewal.Moreover most non-permanent contracts are for specific scientific projects (on funds destined and constrained to such projects), hence the norm means a de fact cut to the projects.
- Block of turnover
Formerly research institutions were allowed to hire new tenure staff in equal measure to the retired staff. Now for three years one will be able to replace one person every five, and in 2014 one every two.
This is a dramatic limitation to the recruitment of new tenure staff, which hence cannot be a solution for the young (or not so young) non-permanent staff affected from the preceding norm.
The combined effect of these two norms (50% curtailment of non-permanent contracts and block of turnover) is the most dangerous feature of the manoeuvre, since actually cancel the future of an entire generation of fully active young scientists !
- Incentives for the reversal of the brain drain
It is a paradox that an article (art. 44) in the fiscal part of the manoeuvre foresees "incentives for the re-entry in Italy of researchers resident abroad" (confirming tax rebates already existing). One wonders how can such scientist come back and why should they wish to come back.Curiously, while amending the text, the Parliament inserted here a catch which is a like having cabbage for a snack (says that entrance examinations for degree courses with numerus clausus held in a foreign language will be done in such language). This says much about how laws are written ...
- The description of the norms explicitly concerning research institutions was anticipated in the previous section. Luckily (at least for INAF) the norms are not so severe as in the drafts, however ...
- The cancellation of the PROs under the surveillance of other ministries is confirmed
In particular an independent institute for economical studies as ISAE is merged into the Ministry of Economy and Finances, an institute dealing with occupational safety as ISPESL is merged into INAIL (an organization dealing with disability pensions), an institute for ship building studies as INSEAN is merged into the Ministry of Infrastructures and Transport (in the versioan amended by Parliament however INSEAN is merged into CNR).In all these cases the staff is relocated into the ministries, usually with the exception of the scientific staff (obviously useless in a ministry) which is relocated into other research institutions (without funds, equipment or supporto staff ?)
- Concerning the PROs under the surveillance of MIUR they are no longer mentioned in the final text of Annex 2
There is no merging into CNR of INAF and other smaller institutions
It is confirmed the cancellation of the historical Experimental Stations for Industry, which are merged ... with the local Chambers of Commerce !
It is confirmed the cancellation of ENSE, a self-funding research institution dealing with seed certification, merged into INRAN
- Also the funding cuts to cultural institutions no longer appear in the final text (there is no longer an Annex 3, but a deferral to future norms)
Conclusions
The preparation of the budget manoeuvre demonstrated an hostile attitude towards scientific research and its institutions, and moreover showed a large degree of sloppiness. Some items have been improved at the time of passing from the drafts to the final version, but the situation remains severe. Let us hope that, during the 2 months required for transformation into law, there will be amendments at least to the most critical issues, i.e. funds and human resources.
I like to conclude recalling two mottos, one appearing on Hilbert's grave and another by Vito Volterra (1931)
References
- [1] J.R. Goodstein, The Volterra Chronicles. The Life and Times of an Extraordinary Mathematician. - American Mathematical Society 2007
ISBN 978 0 8218 3969 0 - [2] E. Canadelli & P. Zocchi (eds.), Milano scientifica 1875-1924 (2 vols) - Sironi 2007
ISBN 978 8 8518 0115 1 (in Italian)
(in particular the letter by Quintino Sella is quoted at pag. 99)
Disclaimer
Opinions expressed herein are the author's own and do not represent a commitment by, nor are official opinions of, IASF Milano or INAF