Commenti alla bozza di decreto ministeriale
Introduzione
Secondo la legge 165
del 27 settembre 2007 il Governo deve emettere dei decreti legislativi per il
riordino degli statuti degli enti di ricerca.
Una bozza
di decreto e' stata comunicata ai sindacati e resa pubblica sul sito ANPRI.
Si riassumono qui alcuni commenti di natura generale, ed altri piu' specifici
legati all'INAF.
I pallini colorati indicano un giudizio
positivo,
negativo o critico oppure
interlocutorio o una richiesta di chiarimenti.
Commenti generali
Commenti specifici per INAF
- Art. 1 comma 6 introduce il termine di
"organi dell'Ente" senza ulteriormente specificarli.
Poi all'Art. 2 comma 1 si prevedono i "soliti" (Presidente, CdA, CS
e Revisori dei Conti).
Poi all'Art. 2 comma 10 si menzionano ex abrupto degli "Organi di
ricerca" mai definiti (gli istituti non erano piu' "organi" gia' dai tempi
della precedente riforma CNR)
Mentre all'Art. 7 comma 2 si usa il termine di "strutture scientifiche"
Infine all'Art. 2 comma 15 si contemplano altri possibili organi,
ma si pone un limite numerico dato dalla situazione attuale.
Dato che la motivazione di tale limite e' presumibilmente di natura contabile
(risparmiare su indennita' e gettoni di presenza per i membri degli organi),
non sarebbe possibile e opportuno derogare dal limite numerico qualora i
membri siano interni o comunque non percepiscano alcun compenso ?
- Art. 1 comma 8
significa che le interazioni o partecipazioni a IAU, ESO (ed ESA ?) vanno
o possono essere formalizzate negli statuti ?
- Art. 1 comma 10
In pratica come si implementano le norme antidiscriminatorie "di genere" ?
Quote rosa e quote azzurre ? Previsione che nei vari organi la frazione
di membri dell'uno o dell'altro sesso non possa eccedere i 2/3 ?
- Art. 1 comma 11
Si applica chiaramente al coordinamento tra INAF ed ASI per l'astrofisica
spaziale, e tra INAF e INFN per le astroparticelle. Il meccanismo previsto
(di un organismo dedicato paritetico con obbligatoria rappresentanza
ministeriale) pare
eccessivamente macchinoso. Si potrebbe pensare ad altri
meccanismi (p.es. uno scambio obbligatorio di membri nei CS ... un
rappresentante INAF in quelli ASI e INFN, un rappresentate ASI e INFN in
quello INAF.
- Art. 1 commi 14-15 Importante !
In prima attuazione la "Costituente" per gli statuti e' data dai CS "allargati".
Il comma 15 prevede per gli enti commissariati di usare i CS "decaduti", ma
nel caso dell'INAF il CS precedente non e' decaduto ma si e' dimesso, e
poi non siamo piu' commissariati.
Una possibilita' potrebbe essere di prevedere nel decreto una norma specifica
per INAF (la elezione di una Costituente ?)
Oppure che venga costituito un nuovo CS secondo il vecchio statuto e che
questo svolga funzioni costituenti (e poi eventualmente si dimetta)
- Art. 1 comma 17
Per la revisione degli statuti potrebbe sempre occuparsene il CS in carica
pro tempore ?
- Art. 2 comma 2
I membri governativi nel CdA sono solo opzionali, quindi potremmo anche
farne a meno.
- Art. 2 comma 4
I membri del CdA sono compresi tra 3 e 5. Incluso il Presidente o in
aggiunta al Presidente ?
Per un ente piccolo come INAF ci si potrebbe attenere al numero minimo.
- Art. 2 comma 6
Il CS ha un numero massimo di 7 membri tutti elettivi.
Non e' chiaro cosa voglia dire che il CS
debba obbligatoriamente includere estranei alla comunita' scientifica
che opera nell'ente. In particolare che senso ha questo nel caso specifico
di INAF che, con i suoi "associati" universitari praticamente esaurisce la
comunita' astronomica nazionale ?
Mi sembra assurdo prevedere di avere dei non astrofisici nel CS.
Vuol dire prevedere una quota di astrofisici stranieri ? In linea di principio
positivo, ma difficile da rendere con un meccanismo elettivo (chi li vota ?
lo staff INAF tra chi si propone ?). Poi non e' ovvio che uno straniero abbia
disponibilita' a trattare con la nostra burocrazia (prevedere italiani che
lavorano all'estero ?). E in ogni caso ci sarebbe un costo aggiuntivo per
i viaggi.
Oppure vuol dire prevedere una quota di universitari non associati
all'INAF (mi parrebbe paradossale) ?
O piu' semplicemente separare due collegi elettorali, uno per lo staff INAF
e uno per gli associati INAF (questo sarebbe fattibile) ?
E/o anche prevedere membri delegati da altri enti come ASI e INFN ?
- Art. 2 comma 9
Puo' essere usato per assegnare ai CS "costituenti" il compito di fare
i regolamenti ?
- Art. 2 comma 10
La previsione di procedure comparative per i "Direttori degli Organi di
Ricerca" pare essere un overkill se per "Organi" (si vedano anche i dubbi
terminologici al primo punto sopra tra quelli relativi a INAF) si intendono
le attuali strutture, vuoi territoriali (istituti e osservatori), vuoi
dedicate (TNG, LBT, eventualmente progetti).
Mi parrebbe piu' logico prevedere per le strutture territoriali una rotazione
tra il personale (staff e associato) a livello di dirigente di ricerca presso
la struttura (non un esterno catapultato), per le strutture all'estero una nomina
fiduciaria (non incompatibile con una valutazione trasparente
da parte di Presidente, CdA o CS), e per i progetti il PI "autocostituitosi"
del progetto stesso.
O forse chi ha scritto il comma ha in mente altre cose (i dipartimenti CNR ?)
non applicabili all'INAF.
Tabella riassuntiva
Si riassumono i vincoli agli statuti fissati dalla bozza di decreto e li si
confrontano con la situazione corrente e con le ultime proposte
Organo | Bozza di decreto |
Attualmente | Proposte luglio |
Numero | Durata | Numero | Durata | Numero | Durata |
Presidente | 1 | 6 anni non rinn. |
1 | 4 anni × 2 |
1 | 3 anni × 2 |
CdA | 3-5 | 6 anni non rinn. |
4 | 4 anni × 2 |
6 | 3 anni × 2 |
CS | max 7 | 4 anni × 2 |
12 | 4 anni × 2 |
9 | 2 anni × 2 |
Revisori | 3 | n/i |
3+3 | 4 anni × 2 |
3+3 | 3 anni × 2 |
in totale | max 16 | |
19+3 | |
19+3 | |
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